Torna d’attualità l’ipotesi di una casa da gioco a Taormina. A farsene portavoce i parlamentari del Movimento per l’Autonomia.
Lino Leanza, capogruppo all’Ars e segretario regionale del Movimento di cui è leader il Presidente della Regione Raffaele Lombardo, ha dichiarato: “Ho presentato, insieme ai colleghi dell’Mpa, un disegno di legge per l’apertura di una casa da gioco a Taormina, dove la cosa era già avvenuta, perché riteniamo che sia illogico ed ingiusto che in tutte le parti del mondo si possono avere casinò che portano ricchezza, che portano certamente attività commerciali importanti ed in Sicilia ciò non può avvenire.
A tal proposito abbiamo chiesto ai sensi dell’art 31 e dell’art. 14 dello Statuto della Regione Siciliana (compiti di polizia del Presidente della Regione ed esclusiva legislativa in alcune materie dell’Ars, ndr), al Presidente della Regione, qualora questo disegno di legge venisse approvato e non venga impugnato, di poter aprire, anche solo provocatoriamente, proprio questo casinò.”
A Taormina, a Villa Mon Repos, un casa da gioco fu aperta, fra il 1963 ed il 1965, quando fu chiusa, grazie all’opera di un nobile palermitano, Domenico Guarnaschelli, deceduto nel 1997. Leanza ha sottolineato i riflessi sullo sviluppo economico, in particolare nel settore turistico. “La regione Sicilia – ha continuato il segretario regionale dell’Mpa – è una terra dove il turismo è fondamentale, dove abbiamo quasi tutto ma dove tantissima gente non viene, soprattutto nel periodo dell’anno della destagionalizzazione, perché proprio manca un casinò”.
Sui paventati rischi per l’ordine pubblico, Leanza ha spiegato che “non ritengo che ci siano riflessi sull’ordine pubblico perché se ci sono in tutto il mondo, mi sembra che francamente stiamo parlando del nulla”. Secondo un recente censimento, sono 891 le case da gioco aperte in Europa, con in testa la Franca con 188 casinò, la Repubblica Ceca con 150 e la Gran Bretagna con 131. A luglio scorso, vi era stato già l’approvazione di un ordine del giorno sull’apertura del casinò nell’Isola, fatto proprio dal governo nazionale. Anche allora protagonista su l’ Mpa. “Restituisce giustizia al nostro passato – affermò allora Leanza -. Non si capisce perchè nel nostro Paese gli unici quattro casinò debbano essere tutti concentrati al Nord, e nessuno al Sud. Un plauso al lavoro armonico e pressante della nostra deputazione che a Roma quotidianamente si fa portavoce delle istanze non solo della Sicilia, ma di tutto il Mezzogiorno”.