"Tares, 20 milioni da restituire ai palermitani" | Opposizioni all'attacco, ma la giunta resiste - Live Sicilia

“Tares, 20 milioni da restituire ai palermitani” | Opposizioni all’attacco, ma la giunta resiste

Per le opposizioni il Comune avrebbe incassato 20 milioni più del dovuto e chiedono il rimborso ai cittadini alleggerendo la Tari. Ma l'assessore Abbonato replica: "Conti in regola, non dobbiamo restituire nulla".

PALERMO - IL CASO
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PALERMO – Un fronte trasversale a Sala delle Lapidi che chiede a gran voce di restituire venti milioni di euro di Tares ai palermitani a partire da quest’anno. Un’approvazione della delibera sulle tariffe di un tributo che sarà presto sostituito dalla Tari che torna al centro dello scontro politico ma soprattutto il rischio, per il comune di Palermo, di dover ricontrollare i conti nel bilancio consuntivo che il prossimo mese dovrebbe andare in Aula. Il tutto mentre la giunta Orlando assicura di non dover restituire nulla.

Ecco il nuovo caso scoppiato a piazza Pretoria, sollevato da Rosario Filoramo del Pd, con le opposizioni che accusano il Comune di aver fatto male i conti e l’assessore Luciano Abbonato che difende l’operato dell’amministrazione. Uno scontro certamente non inedito, visto il tema tasse che è sempre molto sentito, ma questa volta in ballo ci sono venti milioni di euro.

Ma perché i soldi andrebbero restituiti, secondo alcuni consiglieri? Per capirlo bisogna fare un passo indietro e precisamente all’alba di sabato 28 settembre dello scorso anno, quando il consiglio comunale ha approvato a maggioranza la delibera che fissava le tariffe per la Tares. Una delibera fortemente contestata dalle minoranze ma che si basava, legge alla mano, su un piano finanziario elaborato dall’Amia e approvato da Palermo Ambiente con un doppio parere: il secondo infatti, in ossequio alle indicazioni della Ragioneria, portava la cifra a 143 milioni di euro (con tanto di giallo sulla firma), da cui decurtarne 21 per l’aumento della produttività. Insomma, tanto serviva secondo il consiglio per coprire i costi del servizio di igiene ambientale a Palermo.

Una cifra più alta però che in passato, quando per esempio nel consuntivo del 2012 si diceva che il servizio di milioni ne costava “appena” 103 di cui quasi 94 per Amia. Perché nel 2013, secondo la tabella contenuta nel bilancio di previsione 2013-2015, la cifra è arrivata a 123,7 di cui 119 oltre iva per l’azienda che ha poi lasciato il posto alla Rap. Insomma, venti milioni in più che dovevano servire per aumentare il contratto di servizio della Rap ma che, non essendoci stato l’aumento del corrispettivo, non sono stati impegnati. E visto che la Tares, a differenza delle Tarsu, deve servire a coprire il 100 per cento del servizio (né più, né meno) e per nient’altro, secondo i consiglieri si sarebbe generato un extragettito che, secondo una legge del ’93, va restituito facendo pesare meno la Tari nel 2014. Una cifra pari a 20 milioni, che non arriva a 40 solo per la decurtazione della produttività, e che potrebbe far ben sperare i palermitani in vista della prossima stangata.

“Noi aspettiamo che l’amministrazione comunichi ufficialmente i dati – dice Rosario Filoramo del Pd – noi operiamo perché l’amministrazione sia leale nei confronti del cittadino, che a sua volta lo è stato versando somme che consideravamo irraggiungibili. Il nostro è un impegno per la trasparenza. Noi intendiamo conoscere i dati relativi agli stanziamenti, agli accertamenti e agli impegni Tares e servizi di igiene ambientale e, nel caso in cui la differenza di somme accertate sia superiore a quanto impegnato, restituire le somme a compensazione di quanto dovuto per il 2014. Sono stupito del fatto che essendo trascorse oltre 48 ore dalla richiesta delle informazioni di tipo contabile fatte alla Ragioneria generale, ancora esse non siano state fornite”. “Io credo che la vicenda Tares abbia dei lati oscuri che vanno chiariti, a conti fatti ai cittadini bisogna abbassare la tassa – dice Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia – credo che l’assessore Abbonato porterà nel prossimo bilancio le somme abbassate di una ventina di milioni. Vedremo come stanno i conti, certamente dovranno chiarirci come Palermo Ambiente abbia dato due valutazioni con una differenza di venti milioni. Dobbiamo fare di tutto perché i palermitani paghino di meno migliorando peraltro il servizio”.

Tesi rigettata però dall’amministrazione, secondo cui il Comune non deve restituire alcunché. “Al 28 febbraio abbiamo riscosso 76 milioni di euro pari al 64 per cento delle previsioni, siamo ben lontani dai costi sostenuti che in termini di pagamenti già effettuati sono superiori ai 100 milioni – dice Abbonato – qualunque valutazione sarà fatta a consuntivo che sarà predisposto nelle prossime settimane. Allo stato dell’arte quindi non c’è nulla da restituire e il Comune, con risorse proprie, ha dovuto coprire la differenza tra quanto riscosso e quanto sin qui pagato. Quando si parla di rimborso si parla di uscite di cassa e allo stato dell’arte il Comune ha sborsato oltre il 40% in più di quanto incassato”.

“Le cose sono due: l’assessore o nasconde la verità ai palermitani o non sa di cosa parla, il che è ancora più grave – dice il capogruppo di Idv Filippo Occhipinti – perché fa un discorso di cassa mentre qui parliamo di competenza, non c’entra nulla quanto è stato incassato. Il Comune ha chiesto troppa Tares che adesso va restituita, perché non c’è modo di impegnare queste somme che appartengono allo scorso esercizio finanziario e non potevano essere chieste perché il contratto di servizio non è mai stato aggiornato. In Ragioneria generale si respira un’aria pesante, stanno cercando una via d’uscita a questo guaio in cui si sono cacciati, anche perché non vorremmo che tutto questo avesse refluenze sul patto di stabilità. Do un consiglio al sindaco: tra gli assessori da sostituire, non si scordi di Abbonato”.


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