PALERMO – Fuori dai partiti tradizionali. Ma in qualche caso al loro fianco. Pronti a giocare la propria partita. Sono i movimenti “collaterali”, civici, trasversali sorti in questi anni nelle varie province di Sicilia. Nati spesso sulla scia di qualche elezione amministrativa o, in qualche caso, persino usando come “sponda” i comitati messi in piedi in occasione del referendum costituzionali. I loro nomi sono già il segno della “diversità” dai soliti acronimi della politica classica: “Insieme”, “Ora”, “Coraggiosi”, sono solo alcuni di questi.
Palermo, Coraggiosi e sindaci
Questi ultimi, collaterali al Pd, sono comunque autonomi. Sono guidati da Fabrizio Ferrandelli, l’ex parlamentare regionale che si era candidato a sindaco a giugno con un’alleanza che vedeva dentro Forza Italia e popolari di Saverio Romano. Ma in occasione delle Regionali è tornato alla vecchia casa del centrosinistra, piazzando in lista col Pd la sua punta di diamante palermitana Salvo Alotta. Il movimento, però, resta una creatura a sé stante e giusto questa settimana ha avviato il tesseramento, eleggendo segretario (ovviamente il fondatore Ferrandelli) ed esecutivo regionale. Il movimento è radicato soprattutto a Palermo ma ha ramificazioni anche in altre province. Per esempio nel Trapanese (con l’ex presidente del consiglio comunale di Calatafimi Salvo Lanza) e anche nel Nisseno e nell’Ennese, con Carmelo Magistro.
Nel Palermitano, intanto, ecco lo schema nuovo che si raccoglie attorno alla lista “Arcipelago” e in particolare alla figura dell’ex sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello. Al suo fianco, infatti, è sceso in campo un gruppo di sindaci delle Madonie, a rappresentare una proposta politica più legata appunto ai territori e ai Comuni d’appartenenza.
Agrigento: il civico Firetto, i giovani di “Mizzica”
Civismo doc ad Agrigento, dove a sostegno del sindaco Lillo Firetto ci sono due liste civiche rappresentate in consiglio comunale. Si chiamano “Agrigento Cambia” e “Agrigento rinasce”. A queste elezioni il primo cittadino, ex Udc, si è astenuto dal prendere posizione, preferendo dedicarsi ad amministrare. Civismo puro, insomma, anche se Firetto, il sindaco più popolare tra quelli dei nove capoluoghi di provincia siciliani secondo gli indici di gradimento, resta politicamente nell’alveo del centrosinistra, che lo ha sostenuto alle ultime elezioni.
Nella stessa provincia, invece, le ultime elezioni amministrative hanno “battezzato” la creatura di “Mizzica”. Un movimento apartitico nato a Sciacca sulla scia di uno dei comitati cittadini per il “no” al referendum costituzionale. Alle ultime elezioni comunali dell’estate scorsa, un inaspettata affermazione che li ha portati a un passo dal ballottaggio, dove alla fine sono giunti gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra in formazione-tipo. Il candidato sindaco di “Mizzica”, Fabio Termine, ha comunque ottenuto più consensi di quello del Movimento cinque stelle. In occasione di queste Regionali è stato avviato un dialogo col candidato Claudio Fava. Alcuni rappresentanti di “Mizzica” potrebbero garantire il sostegno a Tiziana Russo (che non fa part, precisano dal movimento, di Mizzica) e che corre nella lista “Cento passi” nel collegio agrigentino.
Trapani: Salvo il sicilianista, il caso Abc
A Trapani è attivo il movimento “Città a misura d’uomo” che alle ultime elezioni sosteneva Giuseppe Marascia. Si tratta di una realtà civica molto attiva, fuori dai partiti e con venature anti-sistema. Il segretario Natale Salvo si è espresso nelle scorse settimane per il sostegno alle candidature “sicilianiste” di Franco Busalacchi (prima della sua esclusione) o Roberto La Rosa. Ad Alcamo, invece, ecco il “caso” di Abc (Alcamo bene comune). Si tratta di un movimento civico che qualcuno definisce “proto-grillino”. Anche perché alcuni esponenti del Movimento cinque stelle della zona, pochi anni fa si erano avvicinati a questa formazione civica, per poi sposare in toto il movimento di Beppe Grillo. Alle ultime amministrative alcamesi, Abc è riuscito a raggiungere il ballottaggio, facendo meglio di molti partiti tradizionali, sconfitto poi dal candidato grillino Domenico Surdi. E adesso? In vista delle regionali attorno ad Abc è nato un piccolo caso. Nelle settimane scorse, infatti, era stato avviato, per poi interrompersi, un dialogo con Claudio Fava e in particolare con le forze politiche della “sinistra-sinistra”. Dialogo che si è fermato di fronte alla scelta di alcune candidature nel collegio, in particolare quella di Massimo Fundarò. Abc ha fatto sapere con una nota, “ha ritenuto inconciliabili con i valori del movimento l’appoggio a Micari, Musumeci e Cancelleri, anche a causa della composizione delle liste, e ha ottenuto dall’Assemblea dei tesserati di verificare la partecipazione alla coalizione in sostegno di Claudio Fava. Purtroppo, dopo iniziali garanzie nei confronti di Abc di costruzione di uno spazio che tenesse in conto delle tante persone che si sono realmente impegnate per il cambiamento del nostro territorio in questi anni, e un’apertura ai movimenti civici, – hanno aggiunto – la lista ”Cento passi” ha dimostrato di non avere il coraggio necessario per andare in questa direzione”. E così, adesso i militanti di Abc possono andare in ordine sparso. A Erice sta emergendo il movimento “Area Attiva” di Daniela Virgilio che ha già recitato un ruolo alle ultime amministrative e in queste Regionali. Sempre nel Trapanese, poi, molto attivo è il sindaco Gaspare Giacalone eletto grazie alla sua lista “Cambia Petrosino” che ha deciso di tenersi equidistante dai partiti in occasione di queste Regionali.
Siracusa: l’Ora di Bosco
Ma questa creatura civica potrebbe rientrare nel quadro più ampio di una “rete” di esperienze simili. Che fa capo a quella, di successo, nata dall’idea di Saverio Bosco, sindaco di Lentini, nel Siracusano, e fondatore del movimento “Ora!”. “Abbiamo deciso – spiega – di mantenere anche in occasione di queste Regionali il nostro profilo trasversale. Certo, alcuni militanti sosterranno ad esempio esponenti di Alternativa popolare, altri di Musumeci. Ma saranno scelte individuali. Il nostro movimento nasce apartitico e morirà apartitico”. Ma con una ambizione chiara: “Non rimanere nell’ambito di un movimento locale – spiega Bosco – ma di attrarre esperienze simili, per creare un vero movimento civico più ampio. Intanto, alle prossime Comunali sia a Siracusa che a Rosolini correrà un candidato del nostro movimento”.
Ragusa, Occhipinti e il suo “Insieme”
A pochi chilometri di distanza, a Ragusa Giovanni Occhipinti è il leader del movimento “Insieme”, una realtà che ha consiglieri comunali in diversi comuni della provincia iblea (Ragusa, Santa Croce Camerina, Comiso, Acate, Giarratana). Il movimento interloquisce con il centrodestra e a queste leezioni sta sostenendo Giorgio Assenza, candidato in #DiventeràBellissima. “Abbiamo poche regole-base – spiega Occhipinti – del movimento fa parte solo gente perbene che ha voglia di fare politica davvero. In questa occasione sosteniamo Nello Musumeci”. Per restare in zona, il movimento “Scicli comune”, ha deciso di sostenere la corsa di Claudio Fava.
Catania e Messina, Fiumefreddo e Accorinti
Così come il movimento “Catania bene comune” che riunisce alcune liste civiche che gravitano attorno al capoluogo etneo, in particolare tra Palagonia (dove ha anche contribuito all’elezione del sindaco), Scordia e la stessa Catania. Gioca un ruolo di “battitore libero”, dopo aver annunciato una propria candidatura a governatore, poi sfumata, invece, l’ex amministratore unico di Riscossione Sicilia Antonio Fiumefreddo, che in questi giorni interviene nella partita delle regionali, in qualità di rappresentante di “LiberaItalia”, un movimento di ispirazione liberale, appunto: non sono mancati, in questo senso, le occasioni in cui Fiumefreddo, che nel frattempo si è allontanato politicamente da Rosario Crocetta, è apparso in chiara sintonia con alcune prese di posizione del Movimento cinque stelle. A Messina il gruppo del sindaco Renato Accorinti “Cambiamo Messina dal basso” sostiene Ketty Bertuscelli, che è candidata nella lista di Claudio Fava. Il sindaco però non si è esposto in prima persona fin qui. Il gruppo conta quattro consiglieri a Palazzo Zanca. Tutti civici, ma pronti a giocare le proprie carte. Quella delle Regionali è una partita nella quale giocano anche i “collaterali”.