Tariffe ridotte e budget "magri" |Laboratori d'analisi sulle barricate

Tariffe ridotte e budget “magri” |Laboratori d’analisi sulle barricate

Domani si firma il contratto 2014. E intanto parte il recupero di 150 milioni: "Rischiamo il fallimento".

PALERMO – La convocazione è arrivata lunedì mattina. L’appuntamento è diverso provincia per provincia, ma il primo è fissato per domani. Quando, all’Asp di Palermo, sarà sottoposto alla firma dei laboratori di analisi il contratto per il 2014, che prevede una nuova riduzione dei budget e soprattutto formalizza le nuove tariffe entrate in vigore l’anno scorso con il decreto Balduzzi, con un taglio del 45 per cento rispetto al tariffario regionale precedente. Ma soprattutto, la firma arriva mentre le Asp battono cassa: proprio in questi giorni, infatti, le aziende sanitarie stanno recuperando 150 milioni che secondo una sentenza del Cga sono stati pagati a sproposito negli ultimi cinque anni. L’effetto, secondo i titolari dei laboratori, è il rischio chiusura per molte aziende: “Molti di noi – spiega Fabio Nicolosi, rappresentante della categoria – rischiano di chiudere i battenti già nel 2015”.
Il nuovo contratto, secondo i laboratori, prevede budget ridotti dal 4 all’8 per cento. E, soprattutto, sarebbe stato presentato “a scatola chiusa”: “Abbiamo atteso di poter prendere visione del contratto e ciò non è accaduto – scrive Nicolosi in una nota – e abbiamo ricevuto le convocazioni per la firma”. Per l’assessorato, però, non è così: “Il contratto – assicura Salvatore Sammartano, direttore generale del dipartimento Programmazione strategica dell’assessorato alla Sanità – è analogo a quello degli anni passati. C’era anche una bozza di contratto allegata al decreto. I tagli? Sono dell’1 per cento, a meno che i laboratori non siano rimasti al di sotto del budget dell’anno scorso”. Il punto, però, per i laboratori è proprio questo. Perché l’anno scorso è iniziato con le vecchie tariffe, ma da giugno sono state applicate quelle nuove. “I budget – afferma Nicolosi – non potevano essere raggiunti in alcun modo”.
Per i laboratori, però, il nodo più grande rimane quello dei recuperi. “La priorità assoluta – specifica Nicolosi – è l’annullamento dei recuperi e la rivalutazione del tariffario”. L’assessorato, però, allarga le braccia: “Posso concordare – taglia corto Sammartano – che le tariffe sono poco remunerative e che un eventuale recupero potrebbe mettere le aziende in difficoltà. Ma stiamo applicando una sentenza. Non possiamo fare altro”. Una soluzione, nei mesi scorsi, era stata chiesta all’Ars, con il presidente della commissione Sanità Pippo Digiacomo che si era impegnato a trovare una via. Ma fra estate e rimpasto, all’Ars non è ancora arrivato nulla. E il recupero dei crediti è dietro l’angolo.

 

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