Teatri di Pietra, il festival lirico si chiude trionfalmente a Catania

Teatri di Pietra, il festival lirico si chiude trionfalmente a Catania

Oltre 550 ore di musica,70.000 presenze e più di 40 eventi in Sicilia
SPETTACOLI
di
3 min di lettura

CATANIA – Oltre 550 ore di musica,70.000 presenze e più di 40 eventi in luoghi simbolo della Sicilia e della Calabria. Si è conclusa con grande successo e numeri record la settima edizione del Festival Lirico dei Teatri di Pietra. L’evento è promosso dal Coro Lirico Siciliano, diretto artisticamente da Francesco Costa e presieduto da Alberto MunafòSiragusa.

Un’edizione che ha saputo coniugare lirica, sinfonica e contaminazioni con produzioni originali. Prime assolute e una forte vocazione alla valorizzazione del territorio, dell’inclusione e dell’accessibilità.

Una straordinario risposta del pubblico

Dalla spettacolare inaugurazione sui megaliti dell’Argimusco a Montalbano Elicona, celebrando l’800º anniversario del Cantico delle Creature, al gran gala finale al Teatro Greco Romano di Catania. Con la stella internazionale Anita Rachvelishvili nel ruolo di Carmen, il Festival ha attraversato la Sicilia con un cartellone imponente. 4 titoli operistici, 4 sinfonici, 2 opere di contaminazione, oltre 250 professori d’orchestra, 150 artisti del coro e 150 maestranze. E un parterre di grandi nomi della lirica e della musica internazionale.

“La risposta del pubblico è stata straordinaria. Sold out ripetuti, standing ovation, una partecipazione che ha trasformato le antiche pietre dei nostri teatri in un unico respiro collettivo”. Lo ha dichiarato il direttore artistico Francesco Costa. “Abbiamo voluto offrire non solo spettacoli, ma esperienze: dalla Aida di Verdi in versione critica, ai Carmina Burana di Orff. Dalle sinfonie di Zimmer e Morricone alla rilettura spirituale e musicale di Battiato e Dalla, portando la grande musica dove mito e natura si fondono”.

Un mito che si fa musica

Tra i luoghi coinvolti, oltre Catania e Montalbano, anche le saline Genna di Marsala, le alture delle Madonie, il bosco Archiforo di Serra San Bruno per la speciale edizione calabrese. Il Festival si è così confermato non solo evento culturale di rilievo, ma anche volano per l’economia turistica locale, con un importante indotto per strutture ricettive, ristorazione e servizi.

Il presidente del Coro Lirico Siciliano, Alberto MunafòSiragusa, ha commentato: “Un mito che si fa musica, un’emozione che si fa storia viva: il Festival è ormai diventato un simbolo culturale del Mediterraneo. La nostra identità si esprime nel connubio tra arte, paesaggio e innovazione, restituendo ai cittadini luoghi unici e rendendo l’opera accessibile a tutti”.

L’attenzione all’inclusione

Non a caso, particolare attenzione è stata dedicata all’inclusione, grazie alla collaborazione con l’associazione Sicilia, Turismo per Tutti, che ha garantito la traduzione simultanea in LIS (Lingua dei Segni Italiana) in vari spettacoli, aprendo l’opera anche a spettatori con disabilità uditiva.

La chiusura del Festival ha visto protagonista Anita Rachvelishvili, una delle più acclamate Carmen del panorama lirico mondiale, in un trionfale gala con la direzione di Constantin Rouits, l’Orchestra in residence del Festival, il Coro Lirico Siciliano e un ricco cast vocale internazionale (Eduardo Sandoval, LiuHaoran, Leonora Ilieva, Antonella Arena, Davide Benigno, Alberto MunafòSiragusa, Emanuele Collufio). A impreziosire la serata, i bailadores spagnoli Javier Moreno Martínez e Isabel Ponce Rodriguez, che hanno donato al ritmo andaluso una presenza scenica ipnotica.

Una cifra scenica unitaria

Elemento distintivo di questa edizione è stata la ricerca di una cifra scenica unitaria: architettura, danza, proiezioni, luci e musica hanno costruito un’esperienza immersiva e multisensoriale, portando l’opera lirica a dialogare con il paesaggio e il pubblico in modo diretto, emotivo e contemporaneo.

Una stagione che si chiude, una storia che continua. Confermato già per il 2026, il Festival Lirico dei Teatri di Pietra si consolida come un progetto culturale, sociale e territoriale a lungo termine, che afferma la Sicilia e il Sud Italia come crocevia vivo tra classicità e futuro.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI