CATANIA – “Contrariamente a quanto segnalato non ci risultano violazioni nelle graduatorie di merito delle selezioni che si sono svolte secondo quanto prevedono il CCNL di categoria e gli accordi aziendali”. È quanto evidenziano le segreterie aziendali di Fistel Cisl, Uil Uilcom e Fials Cisal, a chiarimento della nota inviata dalla Libersind, apparsa oggi su Live Sicilia, e a tutela dei lavoratori che hanno regolarmente svolto le selezioni per artisti del coro e professori di orchestra al Teatro Massimo Bellini di Catania
“Le pubbliche selezioni – scrivono le sigle sindacali aziendali – inoltre, per quanto previsto dalla Costituzione e dalla legislazione vigente, devono assicurare imparzialità, equità e trasparenza, per cui non si può certo parlare di retrocessioni in graduatorie stilate ex novo a cui si accede per esami pratici; ad ogni modo differenti riscontri dovrebbero essere oggetto di verifica e di ricorsi in altra sede, come avviene in ogni pubblica amministrazione”.
Le altre rivendicazioni
“Per quanto concerne tutte le altre rivendicazioni, riguardanti tutti i lavoratori, si ricorda che sono già state ampiamente rappresentante in sede aziendale e sono oggetto di confronto, a volte anche aspro, nei tavoli sindacali ancora in corso a cui le sigle di maggior rappresentanza partecipano con grande senso di responsabilità – proseguono – tenendo conto delle grandi carenze di personale amministrativo che attanagliano l’Ente, in attesa dell’espletamento di atti normativi al momento impellenti e di riscontri sui prossimi finanziamenti da parte della Regione nelle prossime variazioni di bilancio”.
“Le priorità a nostro avviso restano, comunque, le assunzioni a tempo indeterminato da incrementare anche tramite norme regionali ad hoc – sottolineano Fistel Cisl, Uil Uilcom e Fials Cisal – che consentano di superare i limiti previsti dalle attuali normative e col giusto riconoscimento economico da parte della Regione vista l’importanza crescente del Brand Bellini nel panorama nazionale e internazionale”.
Il rinnovo del contratto: non è procrastinabile
“Il rinnovo del Contratto integrativo aziendale dopo due anni di trattative non è più procrastinabile. È fondamentale per poter incrementare l’offerta al pubblico rendendo più moderna e flessibile l’organizzazione dell’attività lavorativa – concludono – che è ferma al 1991 e per poter premiare col giusto riconoscimento economico la partecipazione dei lavoratori ai successi dell’Ente”.

