CATANIA – È ancora una volta la figura del “direttore” del teatro Stabile a tenere banco, suscitando nuove polemiche. In questo caso, il nuovo direttore non c’è ancora, ma a non convincere è il bando, indetto di recente dall’ente di prosa etneo, volto proprio alla selezione di una professionalità che possa assumere l’incarico dirigenziale.
Ad intervenire sul caso è Forza Italia. “Tanta fretta, troppa fretta – dichiara l’onorevole Marco Falcone capogruppo azzurro uscente all’Ars – forse nell’intento di consegnare ad un personaggio ‘amico’ la carica di direttore del Teatro Stabile di Catania. I tempi strettissimi e le modalità tutt’altro che chiare indicati nel bando, in scadenza fra pochi giorni, non vincolante per il consiglio d’amministrazione che ha infatti piena facoltà di prorogare, sospendere e revocare la selezione in ogni momento, la dicono lunga sullo stato di confusione che avvolge la nomina”.
La governance del teatro Stabile è sempre stato un tema “caldo”, e su cui, non di rado, sono confluiti numerosi interessi e appetiti. E ancor più rilevante è la figura del nuovo direttore che sarà chiamata in particolare a gestire le risorse dell’ente. Una questione su cui si gioca il futuro del teatro che – come è noto – è oggetto di un difficile percorso di risanamento economico finanziario, avviato solo di recente dall’ex commissario Giorgio Pace.
Secondo Falcone sarebbe il caso, dunque, di sospendere il bando, e posticipare più avanti la sua pubblicazione. Il Cda del Teatro Stabile dovrà infatti valutare i curriculum dei candidati entro il 17 novembre. Dopo tale data i candidati ritenuti in possesso di un adeguato curriculum professionale “saranno invitati a presentare un progetto triennale, accompagnato da una stima relativa ai costi e ai ricavi potenziali delle attività di produzione e di distribuzione e delle altre principali attività del Teatro, che deve rispondere a delle precise linee guida, fra cui “garantire la qualità progettuale del Teatro in tutte le sue attività produttive a partire da quelle di produzione e distribuzione, di programmazione, di formazione” e anche “proporre e attuare una programmazione che consenta al Teatro di mantenere la qualifica di “Teatro di Rilevante Interesse Culturale”. Infine si procederà con i colloqui.
“Aspettiamo l’insediamento di Musumeci – ribadisce – dei nuovi assessori, credo che il metodo con il quale sia stato indetto questo bando sia davvero affrettato oltreché inopportuno. Un dialogo con le istituzioni da cui dipende anche il sostentamento del teatro ritengo sia necessario in una fase così delicata. Alla luce dell’imminente insediamento del governo e del parlamento regionale sarebbe per di più opportuno sospendere un bando pubblicato in fretta e furia per riproporlo fra qualche settimana, dando maggiore pubblicità e coinvolgimento”.
Falcone allude al timore che si possano ripetere gli errori del passato. “È fondamentale – prosegue – evitare di dovere assistere al remake di un film che purtroppo ben conosciamo e che non vorremmo mai più vedere, quell”assalto alla diligenza’ più volte interpretato e diretto dal centrosinistra siciliano, un filone i cui drammatici effetti sono sotto gli occhi di noi tutti”. Il nuovo statuto, approvato durante il commissariamento di Pace, prevede, inoltre, che alla figura del direttore, la cui competenza è solitamente artistica, possa essere affiancata anche quella di un consulente esperto in materia contabile e amministrativo proprio al fine di ridurre al minimo eventuali possibilità di errori.