La polizia di Vittoria ha arrestato un bracciante agricolo con l’accusa di tentato omicidio della moglie e della figlia di 4 anni. I fatti risalgono al 7 maggio ed al giugno scorso. Nel primo caso l’uomo, di cui non sono state fornite le generalità per tutelare la privacy delle vittime, dopo aver sottratto il telefono cellulare alla moglie, ha aperto i rubinetti dei fornelli della cucina a gas con l’intento di provocare un’esplosione intrappolando in casa la donna e la figlia. Ad avvisare la polizia alcuni vicini di casa che hanno sentito le urla disperate della donna ed il pianto della piccola.
In seguito all’arrivo degli agenti l’uomo si è deciso ad aprire la porta di casa, per poi barricarsi in bagno minacciando di lanciarsi dalla finestra. Ad evitare il peggio i poliziotti, tempestivi nel bloccare l’apertura delle ante della finestra con un’asse di legno. Dopo averlo riportato alla calma, gli agenti hanno convinto il bracciante a sottoporsi a degli accertamenti, da cui è emerso che era già stato più volte protagonista di attacchi d’instabilità mentale e che in passato era stato paziente presso il reparto di psichiatria dell’ospedale “Maria Paternò Arezzo” di Ragusa.
A giugno, invece, l’uomo ha tentato di uccidere la moglie soffocandola con le proprie mani. Solamente il tempestivo intervento di un vicino, in casa della coppia per una visita, ha salvato la vita alla donna. Ora, terminate le indagini coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, Marco Rota, il Gip ha emesso l’ordinanza applicativa di misura di sicurezza provvisoria dell’ospedale psichiatrico giudiziario.