CATANIA. Il pubblico ministero Fabrizio Aliotta ha concluso la propria requisitoria, davanti al gup Pietro Currò, chiedendo una condanna a 2 anni e 8 mesi di carcere per Angelo Dovara. Il 52enne, raggiunto nell’aprile dello scorso anno da ordinanza di custodia cautelare in carcere, è accusato di tentata estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso, ai danni del titolare di un panificio di Fiumefreddo di Sicilia. Il presunto complice, il 48enne Orazio Leonardo Patanè, ha già patteggiato la pena a 2 anni. Secondo la ricostruzione dell’accusa, Dovara, che ha alle spalle precedenti per associazione di tipo mafioso, avrebbe preteso dal commerciante la somma di duemila euro una tantum e di duecento euro ogni mese.
Per convincere la vittima avrebbe minacciato di dar fuoco al punto vendita, collocando la classica bottiglia di benzina davanti all’esercizio commerciale. In quel momento hanno preso il via le indagini dei carabinieri di Fiumefreddo di Sicilia e Santa Venerina. Il titolare, impaurito, non ha raccontato ai militari dell’Arma di aver ricevuto richieste di denaro. Grazie ad alcune intercettazioni, però, gli investigatori sono riusciti a risalire agli autori di quella tentata estorsione. Per il pm non ci sarebbero dubbi sulle responsabilità dell’imputato e sull’aggravante contestata. Le modalità di esecuzione, la bottiglia incendiaria, tipica intimidazione delle organizzazioni criminali, non lascerebbero spazio a dubbi. Nella prossima udienza prenderanno la parola i difensori di fiducia Lucia Spicuzza e Salvo Sorbello.