Terme di Sciacca, pubblicato il nuovo bando per il rilancio

Terme di Sciacca, pubblicato il nuovo bando per il rilancio

L'avviso è rivolto agli operatori economici interessati a presentare proposte di partenariato pubblico-privato
NELL'AGRIGENTINO
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SCIACCA (AGRIGENTO) – La Regione Siciliana ha reso noto di avere pubblicato il nuovo bando per il rilancio e la riqualificazione delle Terme di Sciacca.

L’avviso è rivolto agli operatori economici interessati a presentare proposte di partenariato pubblico-privato per un investimento complessivo di 50 milioni di euro, attraverso la formula della finanza di progetto. L’iniziativa prevede concessione, progettazione, esecuzione dei lavori e gestione dell’intero complesso termale.

Gli operatori potranno chiedere chiarimenti fino al 6 febbraio 2026 e richiedere un sopralluogo entro il 20 febbraio. Le domande dovranno essere presentate entro le 12 del 27 febbraio 2026, esclusivamente tramite la piattaforma telematica TuttoGare.

“Con questo bando – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – diamo un segnale concreto di rilancio per un settore strategico come quello termale. Abbiamo recepito le indicazioni degli operatori e superato le criticità del passato, rendendo l’avviso maggiormente in linea con le dinamiche del mercato e le migliori pratiche europee. È un progetto che guarda lontano: potrà generare nuova occupazione qualificata, destagionalizzare i flussi turistici e valorizzare le straordinarie risorse naturali della Sicilia”.

Tra le principali novità del bando, spiega la nota della Regione, la durata della concessione del complesso immobiliare viene estesa fino a 99 anni – rispetto ai 30 precedenti – per garantire tempi di ammortamento adeguati.

La concessione mineraria resta fissata a 30 anni, rinnovabili. Eliminata la soglia minima del 51% di co-investimento privato, pur mantenendo l’obbligo di una partecipazione significativa di risorse proprie. Introdotto, inoltre, un fatturato medio annuo minimo di 5 milioni di euro negli ultimi tre esercizi e ridotto il canone di concessione mineraria allo 0,5% del fatturato annuo, come, ricorda la nota, previsto dalla norma voluta dal governo Schifani e approvata dall’Ars a inizio anno. Infine, è prevista la possibilità di combinare le risorse Fsc con altri fondi pubblici aggiuntivi, anche nella fase di gestione. Una misura che, nelle intenzioni del governo regionale, punta a rendere il progetto ancora più competitivo e sostenibile nel lungo periodo.


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