"Territori e culture: letture contemporanee del mondo bizantino" - Live Sicilia

“Territori e culture: letture contemporanee del mondo bizantino”

IX Congresso dell’Associazione Italiana di Studi Bizantini

Si tiene a Palermo il IX Congresso dell’Associazione Italiana di Studi Bizantini, intitolato “Territori e culture: Letture contemporanee del mondo bizantino” (Università di Palermo, Palazzo Steri e Complesso
Sant’Antonino, 19-22 giugno 2024).

Il congresso è organizzato da Cristina Rognoni, dell’Università di Palermo, professore di Civiltà bizantina, con Francesca Potenza, Mario Re e Francesca Vuturo, e dalla professoressa Renata Lavagnini, presidente del prestigioso “Istituto Siciliano di Studi Bizantini e Neoellenici Bruno Lavagnini”, che festeggia quest’anno i settant’anni dalla sua fondazione.

Gli studi bizantini guardano però a un’area geografica e culturale ben più vasta e si occupano di un’ampia parte del mondo europeo, asiatico e africano in cui la cultura bizantina esercitò la sua influenza, e dei rapporti che si instaurarono tra le diverse culture che fiorirono per un millennio in questa vastissima
area.

Il titolo del congresso mette l’accento da un lato sulla “pluralità” degli spazi geografici e delle espressioni artistiche, letterarie, culturali che albergarono nel mondo bizantino nel corso dei secoli, dall’altro sulle “letture contemporanee” di quel mondo, sulle interpretazioni sempre nuove che di quel mondo l’arte, la letteratura e la ricerca continuano a proporre.

Il congresso riunisce un centinaio di esperti di tutti gli aspetti della civiltà bizantina (IVXV secolo), diretta continuazione dell’impero romano nel Mediterraneo orientale e nei Balcani: dalla storia alla storia dell’arte, dalla filologia alla letteratura, dall’archeologia alla musica.

Molti sono giovani ma già agguerriti studiosi, che hanno l’occasione di presentare le loro nuove ricerche confrontandosi con colleghi già affermati.

Numerosi interventi sono incentrati sulla Sicilia bizantina, sia per l’epoca tardo-antica, sia per l’epoca normanna, in cui la cultura greco-bizantina si confrontò con diverse civiltà, in primo luogo quella dei normanni stessi e quella arabo-musulmana.

Basti ricordare, tra gli straordinari frutti di quella stagione, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o Martorana e la Cappella Palatina del Palazzo dei Normanni, ma anche i testi letterari e documentari, molto meno noti al grande pubblico.

Tra i progetti presentati al convegno spicca Documult (Documenting multiculturalism), dedicato ai documenti di epoca normanna scritti in greco, in arabo, in latino, in collaborazione tra l’Università di Oxford e l’Università di Palermo.

Palermo vanta un’illustre tradizione nel campo degli studi bizantini: ospitò nel 1951 l’ VIII Congresso internazionale di studi bizantini, un congresso – come scrisse Lavagnini – “che ebbe il merito di richiamare l’attenzione degli studiosi verso i problemi della civiltà bizantina in Sicilia e nell’Italia meridionale”.

In apertura di quel Congresso fu letta una lettera del cardinale Giovanni Mercati, il quale scriveva: “auspico che dal Congresso e dall’Isola maga (così chiama la Sicilia) parta come un’onda potentissima e trasporti ai lidi più lontani l’amore e l’ammirazione del Bel Paese ed il culto degli studi bizantini più severi”: l’immagine della potente onda bizantina, capace di trascinare avanti gli studi “severi”, ma anche appassionanti, fa sperare nel futuro di studi fondamentali per la comprensione del passato e dell’eredità culturale, storica, artistica dell’Italia e della Sicilia. (QUI IL PROGRAMMA)

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