06 Luglio 2021, 18:10
2 min di lettura
CATANIA – Vigilantes allontanati e cancello rimosso. Qualcosa si muove sulla Timpa di Leucatia, la collina verde situata tra i quartieri di Canalicchio e Barriera e che da mesi sembra interessata a operazioni di edificazione.
Sulla cima del monte San Paolillo, infatti, la Dusty immobiliare srl ha edificato un immobile su cui si è scatenata l’attenzione del consiglio comunale prima, e poi della direzione urbanistica. Che, dopo alcune indagini, ha emesso un provvedimento di demolizione di alcune opere.
La questione pare, però, solo all’inizio. Non si fermano infatti i tentativi di recintare aree pubbliche o, come accaduto nelle scorse settimane, di inibire il passaggio dalla pubblica via. Percorsa da sempre dai cittadini. Tentativi di recintare parti pubbliche che sono stati interrotti dalla polizia municipale che, domenica 27 giugno, si è recata sui luoghi invitando l’istituto di vigilanza privata a lasciare libero il transito ai cittadini. Ribadendo come, in particolare la via Lavatoio Croce, sia pubblica. “Questa è una strada demaniale – affermano gli ispettori della municipale intervenuti – pertanto il passaggio deve essere lasciato libero”.
Nel frattempo, comunque, la direzione urbanistica continua a tenere alta l’attenzione sull’area. Come ci spiega il direttore Biagio Bisignani. “Ho fatto una segnalazione alla polizia municipale il comandante ha fatto una verifica con il patrimonio riscontrando che si tratta appunto di pubblica via adesso stiamo procedendo con altre verifiche del caso” – dice. Per ricostruire tutta la vicenda che risale a oltre 10 anni fa, è stato nominato responsabile del procedimento, Salvatore Basile. Lo stesso, all’interno del l’ordinanza che impone la demolizione di alcune opere abusive parla della volontà di andare avanti “Non solo abbiamo avviato un procedimento di annullamento delle precedenti autorizzazioni – continua Bisignani – perché l’attenzione è massima su quest’area, ma stiamo verificando tutto”.
Nel frattempo, va avanti la richiesta di tutela avanzata alla Sovrintendenza ai Beni culturali da parte l’associazione Sicilia Antica. Inoltre pare che anche Basile abbia chiesto sia alla Soprintendenza che al Genio civile la verifica di tutti i vincoli esistenti in ogni singola particella
Pubblicato il
06 Luglio 2021, 18:10