ROMA – “Io ho visto il film, ci ha emozionato. Ma, dopo le emozioni, vogliamo la verità, non vogliamo più sentirci dire ‘stiamo lavorando’. Lo dovete a noi, ai nostri figli e all’Italia intera. Erano poliziotti e hanno fatto il loro dovere, mentre qualcuno non l’ha fatto”. Lo ha detto Tina Montinaro, moglie del caposcorta di Giovanni Falcone, ucciso nell’attentato di Capaci, alla presentazione del docufilm “I ragazzi delle scorte”, realizzato nel trentennale delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Alla donna ha replicato il capo della Polizia, Lamberto Giannini. “Dico a Tina che noi il nostro dovere lo facciamo e lo faremo sempre”, ha assicurato.
Il saluto di Mattarella
“È anche un modo per far rinnovare, intorno ai familiari delle vittime e ai superstiti, la solidarietà del Paese che non si è attenuata, non è venuta meno affatto. Però è bene contribuire a farla stare sempre al massimo livello. Ed è questa la solidarietà che intendo esprimervi adesso, questa sera. Per chi, come me, ha avvertito da vicino quei due eventi e ha avuto quindi maggiore capacità di poter comprendere cosa comportavano come effetti pubblici e come conseguenze private, familiari, nella vita quotidiana, l’apprezzamento per questa iniziativa è ancora più alto”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’incontro al Quirinale con una delegazione di familiari delle vittime e superstiti delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio.