Torna l'emergenza rifiuti | Rap: "Pronti allo sciopero" - Live Sicilia

Torna l’emergenza rifiuti | Rap: “Pronti allo sciopero”

Montagne di rifiuti fotografati oggi in via Orsa Maggiore

La città si è risvegliata con i cassonetti di alcune zone colmi di rifiuti, a causa sia di alcuni guasti ai mezzi della Rap sia alla festività dell'Immacolata in cui è previsto che gli operatori lavorino su base volontaria. Ma i sindacati alzano la posta in vista dell'incontro di domani con Orlando: "O faremo l'accordo o il sindaco si aspetti un Natale sottosopra".

MEZZI GUASTI E PERSONALE RIDOTTO
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PALERMO – E puntuale come il Natale, torna anche l’emergenza immondizia. Palermo da qualche giorno è tornata un po’ sporca e i cassonetti traboccanti di rifiuti sono apparsi in città un po’ a macchia di leopardo: da Mondello a Fasomiele, dal centro storico all’Uditore. Colpa, spiegano dalla Rap, di una scarsa efficienza dei mezzi ma anche del giorno festivo per la celebrazione dell’Immacolata.

Già, perché in occasione dei giorni festivi il servizio di raccolta si svolge su base volontaria: se un dipendente vuole lavorare lo fa, altrimenti può stare a casa. E ieri, che oltre a essere un festivo era anche domenica, era presente appena il dieci per cento di una normale domenica, in pratica poco più di una decina di lavoratori. E il risultato, stamane, è stato sotto gli occhi di molti: l’azienda informa, infatti, che stamattina non sono stati coperti quattro itinerari (che riguardano i quartieri Mondello, Uditore, Falsomiele e zone limitrofe) ma i cassonetti pieni sono sparsi qua e là anche per i guasti ai mezzi. Guasti cominciati giovedì sera e che dovrebbero essere risolti nelle prossime ore, permettendo così in una giornata il recupero di tutto l’arretrato. Criticità vengono segnalate anche per le discariche abusive, vista la carenza di pale meccaniche.

Ma i problemi potrebbero non finire qui. Oggi alle 17, infatti, è previsto un incontro del sindaco Leoluca Orlando con Cgil, Cisl, Uil e Ugl per le aziende partecipate e domani alle 9,30 quello aziendale con Rap: una prova del nove per Palazzo delle Aquile che dovrà convincere i sindacati a digerire i sacrifici richiesti. Qualche giorno fa il Professore è stato chiaro: non aumenterà ulteriormente la Tares per coprire un buco da 11 milioni, quei soldi andranno trovati tagliando gli stipendi dei lavoratori per 30 o 40 euro al mese. Una posizione che ha provocato pesanti malumori che potrebbero avere conseguenze anche sulla raccolta. In caso di mancato accordo tra azienda e sindacati, infatti, la procedura di vendita di parte dell’Amia (che dovrà concludersi entro il 22 gennaio) potrebbe subire più di una complicazione e a quel punto la reazione dei lavoratori potrebbe essere imprevedibile, con lo spettro di scioperi durante le feste.

“La vicenda dei lavoratori delle caditoie è sconcertante – dice Dionisio Giordano della Cisl – il Comune faccia tornare questi 175 dipendenti all’Amap per far funzionare il servizio e far risparmiare la Rap. Orlando rimetta le cose a posto e mantenga gli impegni. Per la Tares non chiediamo altri soldi ai cittadini, ma diciamo al sindaco che dell’introito Tares ci sono cinque milioni che non vanno a Rap: ce li diano. I lavoratori possono dare un contributo di 3,7 milioni di euro rinunciando al rinnovo contrattuale del prossimo anno, rivisitando il servizio domenicale e dicendo sì ai prepensionamenti. Siamo in tutto a oltre 10 milioni, il presidente Marino ne risparmierà un altro e siamo a posto. A meno che il sindaco non voglia il Natale sottosopra. Un terzo della perdita la paghiamo noi”. “Speriamo di chiudere l’accordo domani – dice Massimiliano Giaconia di Alba – siamo disponibili a ragionare su tutto, dalle festività all’esodo incentivato. Ma non accetteremo contratti di solidarietà, se non avremo margini di trattativa ci mobiliteremo. E’ inaccettabile che all’incontro di oggi non siano stati convocati gli autonomi, siamo la seconda forza sindacale di Rap”.

Mondello

Via Squarcialupo

 


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