PALERMO – L’unico dubbio degli investigatori è legato al secondo colpo di pistola che ha raggiunto la donna.
Una questione che riguarda la dinamica, ma gli inquirenti ritengono che in via Notarbartolo, nei giorni scorsi, sia avvenuto un omicidio-suicidio. Laura Lupo, agente della polizia municipale, ha sparato con la pistola di ordinanza al marito Piero Delia.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, coordinate alla Procura della Repubblica, la donna ha esploso i primi colpi nel corridoio, il marito ha tentato di fuggire ed è stato freddato in cucina. Sono quattro i proiettili di calibro 9 che lo hanno raggiunto.
Quindi la donna ha puntato la pistola contro se stessa e si è sparata alla testa. Cadendo, ed è questa la dinamica su cui è sorto qualche dubbio, sarebbe partito accidentalmente un secondo colpo che l’ha raggiunta al collo. L’arma è rimasta accanto alla mano.
Due circostanze confermerebbero la ricostruzione. La porta dell’appartamento era chiusa dall’interno e le telecamere piazzate davanti al portone, nei pressi del quale vive un magistrato, non hanno registrato l’arrivo di altre persone nell’orario, tra le 6:30 e le 7, in cui si è consumata la tragedia.
A chiamare i vigili del fuoco è stata la figlia della coppia, alcune ore dopo, non riuscendo a entrare in casa. Il suo mazzo di chiavi era nell’appartamento. I pompieri hanno forzato la porta e hanno trovato i corpi.
L’autopsia sui coniugi ha rilevato la stranezza del secondo colpo, ma gli investigatori confermano che si è trattato di un omicidio- suicidio.