TRAPANI – Hanno fatto molto discutere le esternazioni di Maurizio Ciaramitaro, il quale ha scritto su Facebook nell’immediato post-partita del match pareggiato dal Trapani al “Provinciale” contro il Cagliari. Il centrocampista palermitano non ha utilizzato di certo parole al miele nei confronti dell’arbitro Pasqua, a tal punto da sollevare un grosso polverone sia sui social network che sulle pagine di alcuni giornali. Tuttavia, il numero 14 granata ha voluto porre rimedio alla faccenda, in primis cancellando il post incriminato e poi scrivendone un altro in cui ha voluto spiegare che l’intercalare da lui utilizzare nelle ore successive all’incontro non ha nulla di minaccioso, nè di malaugurante nei confronti del destinatario di determinate frasi.
“Ditemi voi quando mai in siciliano – scrive Ciaramitaro su Facebook – dire “chi ti scoppiassi a mirudda” o “u cirivieddu” (“che ti scoppi la testa” o “il cervello”) è mai stata una frase shock, come se io volessi davvero augurare la morte a qualcuno. I primi a sbagliare siamo noi, visto che ieri (sabato, ndr) avevamo tutti mal di testa, ho semplicemente augurato la stessa cosa a lui. Non credo sia così brutto augurare un mal di testa. Mi spiace solo che certa gente, invece di scrivere della partita, abbia pensato di dare più peso ad una frase in siciliano. Poi diventa tutto più cattivo, come il fatto di tradurre una frase totalmente dal siciliano in italiano, dove cambia totalmente il significato, solo per farmi apparire la persona che non sono. Prometto che da oggi non scriverò mai più niente, visto che in giro c’è gente che vive di queste cose, mi scuso se qualcuno può essersi sentito toccato o offeso per ciò che ho scritto”.