Trapani e Agrigento, serve rialzarsi |E Barcellona può evitare il baratro - Live Sicilia

Trapani e Agrigento, serve rialzarsi |E Barcellona può evitare il baratro

Il punto sugli impegni delle tre siciliane impegnate nel torneo di A2. Rientro nel fortino Pala Ilio per i granata, trasferte da prendere con le molle per Gigante e giallorossi.

PALERMO – Imperativo rialzarsi, senza fare calcoli e senza badare all’avversario. Trapani, Agrigento e Barcellona sono chiamate al riscatto dopo le sconfitte dell’ultimo turno di campionato: alcune preventivabili, come l’ennesima caduta in trasferta per i granata, altre meno, come il crollo della Fortitudo tra le mura amiche contro Siena. In mezzo, l’Igea che sprofonda in classifica e condivide l’ultimo posto nel girone ovest con Reggio Calabria. Una situazione catastrofica dalla quale i giallorossi devono cercare di uscirne il prima possibile, per evitare di restare inchiodati sul fondo della classifica.

Intanto Trapani torna a casa, e lo fa per allungare la striscia di vittorie consecutive al PalaConad. Un pensiero che al momento non passa per la testa di coach Ducarello: “Il mio obiettivo è far divertire i tifosi, non vincere tutte le partite. Devo tutelare la mia squadra e il problema delle trasferte non deve diventare un boomerang, per questo mi sono complimentato con i miei giocatori per la loro prestazione. Biella si affida al talento dei suoi americani e dopo l’infortunio di Pierich hanno anche qualche motivazione in più. La chiave della partita sarà a rimbalzo, dove loro sono particolarmente bravi, in più ormai tutti conoscono le qualità dei nostri giocatori in attacco, dunque è normale che a volte segnino di meno. Renzi si è persino scusato per la sua ultima prova, ma per noi resta un giocatore importante e ha pagato i problemi fisici della settimana prima di Ferentino. Purtroppo l’infermeria si riempie a giorni alterni”.

Problemi di infortuni che stanno per concludersi in casa Agrigento, dove Franco Ciani vede avvicinarsi il rientro di Alessandro Piazza. Il playmaker sarà ancora assente a Latina, dove il coach friulano vuole vedere un cambio di rotta dopo la sconfitta casalinga con Siena: “Quella di Latina è per noi una trasferta sicuramente molto importante ed anche delicata e questo per diversi motivi. In primis il valore dei nostri avversari, indiscutibilmente di prima fascia in questo campionato, poi l’ottimo momento che stanno attraversando se si esclude la partita di Omegna, ed infine il valore che riveste per noi l’appuntamento dopo la brutta sconfitta rimediata in casa con Siena. Dovremo testare una volta in più la nostra capacità di reazione ad un passo falso, ed anche ritrovare quel sentiero tecnico seguendo il quale abbiamo raggiunto buoni risultati in questa complessa prima parte di stagione. La pericolosità perimetrale di Latina, la straordinaria fisicità dei loro lunghi, la verticalità di Mosley ed il sistema di gioco di uno dei tecnici più vincenti di questi ultimi anni rappresentano i nodi da sciogliere in questa occasione”.

Torniamo, infine, a Barcellona. Una crisi senza fine, quella dei giallorossi, ma coach Bartocci non vuole perdere le speranze per una rimonta in classifica: “Bisogna uscire fuori dallo status di giovani di belle speranze. O si è giovani che vogliono andare da qualche parte o si rischia di rimanere delle eterne promesse. È un’esortazione a tutti i ragazzi a dare qualcosa in più e ad un’acquisizione di responsabilità, cui forse non sono stati mai abituati nella loro carriera. O ci prendiamo delle responsabilità oppure occorre fare delle scelte diverse. Quando si perde ci sono cose che non vanno bene. Ci sono dei buchi di cui siamo consapevoli da sempre. Anche volendo trovare soluzioni diverse, in questo momento è difficile intervenire sul mercato per prendere giocatori perché non ce ne sono. Si parla di far giocare tanti giovani italiani, ma non se ne trovano perché non si investe sul settore giovanile. Quest’anno a fine luglio non c’erano più giocatori disponibili. Se pensiamo che oggi ci sono giocatori che a 40 anni fanno la differenza, significa che c’è qualcosa che non va. Le società sono oberate da tasse, non si investe nei settori giovanili”.


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