TRAPANI – Evasione e cattura in poche ore. È successo oggi nel carcere di Trapani. Un detenuto d’origine egiziana, ventenne, nascosto tra i rifiuti posti nel cassone di un camion, è riuscito a evadere nella mattinata dalla casa circondariale di Trapani.
Grazie alla tempestiva reazione della Polizia penitenziaria, intervenuta anche con unità libere dal servizio, e alla collaborazione delle altre forze dell’ordine, è stato subito ripreso a poche centinaia di metri di distanza.
Trapani, evasione lampo
Era nascosto sotto un’auto nei pressi dell’impianto dell’Asp denominato Cittadella della Salute, distante peraltro pochi metri dalla struttura carceraria. Il recluso , che sta scontando condanne in materia di stupefacenti, aveva fatto perdere le proprie tracce mentre si trovava all’ora d’aria, e al momento del rientro è riuscito a sfuggire all’attenzione delle guardie, scavalcando la recinzione dei cortili, guadagnandosi la fuga nascondendosi nel camion che trasporta all’esterno i rifiuti solidi urbani.
La ricostruzione
Con la più classica delle fughe cinematografiche, nella realtà è riuscito a uscire dal carcere nascosto tra la monnezza. per varcare il muro di cinta, uscendo dal portone principale del carcere, una fuga durata poche ore, la magistratura ha comunque aperto una indagine.
Una evasione che rimette in evidenza le carenze di personale nel mondo penitenziario. Quello del Pietro Cerulli è un organico, così denunciano i sindacati, in atto inadeguato e insufficiente se rapportato alla presenza attuale di 550 detenuti.
L’intervento
“Palesemente – dice Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria – non c’è tregua nelle carceri del Paese in gravissima emergenza, che solo il Governo non vede, e dove ormai avviene di tutto. Noi non temiamo un’estate rovente, temiamo che continuando così, fra suicidi, omicidi, violenze, stupri, aggressioni, proteste collettive e molto altro ancora, possa non esserci un autunno.
Servono urgentemente misure deflattive del sovraffollamento detentivo per alleggerire il carico di 14.500 detenuti oltre i posti disponibili, ridare ossigeno alla Polizia penitenziaria, mancante di 18mila donne e uomini, con cospicue e immediate assunzioni straordinarie e assicurare l’assistenza sanitaria e psichiatrica”.