Tutti contro la Regione | Sindacati sul piede di guerra - Live Sicilia

Tutti contro la Regione | Sindacati sul piede di guerra

Luigi Caracausi (Cisl)

Le dichiarazioni: "Tutti i tentativi di confronto con il governo regionale sono falliti miseramente e dei piani dell'esecutivo previsti in finanziaria e che colpiscono la categoria, abbiamo saputo solo dalla stampa". Luigi Caracausi, Cisl (nella foto)

La mobilitazione
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PALERMO- Manifestazioni nei luoghi di lavoro della Regione, già dai prossimi giorni, con “iniziative eclatanti da parte dei dirigenti sindacali”, una grande manifestazione regionale il 27 febbraio e la proclamazione dello sciopero generale per il 20 marzo. E’ l’agenda stabilita, questa mattina, dall’attivo unitario di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. Nel mirino delle sigle sindacali, le norme contenute nella finanziaria: prepensionamenti, tagli al salario accessorio, riduzione dell’organico, blocco dei contratti e del turn over. “Il pubblico impiego è sotto attacco”, hanno detto Michele Palazzotto e Enzo Abbinanti (Fp Cgil), Luigi Caracausi e Paolo Montera (Cisl Fp), Gianni Borrelli e Luca Crimi (Uil Fpl – pubblico impiego). “Tutti i tentativi di confronto con il governo regionale sono falliti miseramente e dei piani dell’esecutivo previsti in finanziaria e che colpiscono la categoria, abbiamo saputo solo dalla stampa”. Nessuna risposta è poi arrivata alla piattaforma proposta dalle organizzazioni e che prevedeva tra l’altro la fine dello spoil system sfrenato “che – dicono – invece in Finanziaria viene amplificato, riordino della dirigenza, stop al ricorso degli esterni, definizione chiara delle dotazioni organiche”. “Sarà un inverno ‘caldissimo’. Siamo pronti a bloccare gli uffici. Basta con le chiacchiere – aggiungono – Servono azioni determinate e determinanti. Negli ultimi due anni il governo Crocetta ha pensato solo a cambiare assessori e dirigenti bloccando la macchina regionale e lo sviluppo dell’Isola”. “La spending review – proseguono – non può essere caricata sulle spalle dei lavoratori lasciando intatti privilegi e sprechi e, anzi, trasformando gli uffici di gabinetto in veri e propri dipartimenti”.


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