CATANIA – Annullamento con rinvio. Questo quanto deciso ieri dalla Cassazione in merito alla sentenza emessa dalla Corte d’Assise d’Appello di Catania a carico dei fratelli Salvatore e Giuseppe Daniele Miraglia Faciano accusati dell’omicidio di Giovanni Cutrera avvenuto nella notte tra il 10 e 11 ottobre 2015. I due sono stati condannati a 14 anni anche per lesioni, nella concitazione dei fatti fu ferito anche un altro uomo. L’uomo fu preso a bastonate dagli imputati dopo che aveva appiccato l’incendio di diverse auto a Vizzini. Fuoco che avrebbe potuto propagarsi anche nella casa dei due tortoriciani, ma domiciliati nel calatino. A chiamare i carabinieri furono gli stessi fratelli. “Abbiamo preso quello che ha incendiato le auto”, dissero al telefono. Poi scattarono le manette con l’accusa di omicidio e tentato omicidio (poi derubricato in lesioni). Da una primissima ricostruzione della magistratura di Caltagirone il movente scatenante del rogo e dell’aggressione sarebbero state tensioni tra allevatori. Tesi però mai condivisa dai difensori.
Nelle motivazioni della Corte d’Assise d’Appello si evidenzia come l’incendio delle auto non costituisce fatto idoneo a rilevare l’attenuante della provocazione. Ed è questo passaggio che la difesa di Salvatore Miraglia Faciano, l’avvocato Francesco Antille, ha rimarcato nel ricorso per Cassazione. Le motivazioni della Suprema Corte non sono state ancora depositate. “L’annullamento – chiarisce l’avvocato Antille – sulla circostanza attenuante della provocazione spiega la vera motivazione del processo e dei fatti, perchè non ci sarebbe stato processo e nemmeno omicidio se non ci fosse stata lo stato di ira scaturito dall’incendio delle vetture”.
In quelle saranno date le linee guida per il nuovo processo d’appello. L’avvocato Antille appena sarà assegnata la Corte d’Assise d’Appello farà istanza per i domiciliari. Istanza una volta rigettata e che sarà al centro di un’udienza del Tribunale del Riesame già fissata per le prossime settimane.