“Udc leale con Musumeci, l’azzeramento? Un errore” - Live Sicilia

“Udc leale con Musumeci, l’azzeramento? Un errore”

Il segretario regionale Decio Terrana dice la sua sulla crisi del governo.
L'INTERVISTA
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PALERMO – “L’Udc ha votato in modo leale”. Parola del segretario regionale Decio Terrana che tuttavia non mette la testa sotto la sabbia e chiede che i partiti abbiano voce in capitolo. In primis sulle vicende che riguardano la composizione della giunta di governo. Terrana minimizza le parole di Musumeci derubricandole a uno sfogo dettato dalla rabbia momentanea. E assicura che il centrodestra troverà la quadra. Anche a Palermo città. 

Segretario, dopo tutto quello che è successo in questi giorni, la domanda è d’obbligo: che cosa fatto l’Udc?

L’Udc, come tutti sanno, è un partito moderato. Siamo stati corretti e leali nel votare le figure istituzionali: Miccichè e Musumeci. Lo abbiamo fatto, anche se qualche deputato poteva essere amareggiato per questioni relative alle campagne elettorali, ma noi per cultura siamo moderati e abbiamo fatto una scelta di campo leale e corretta.

Questa settimana si è consumata la pagina più nera dell’esperienza di governo. Concorda?

Certo non è stato un bel momento questo, ma un momento difficile. Non doveva capitare quello che è accaduto. Poi si perde la calma e si dice quello che non si pensa e accadono i fatti che sono accaduti e che tutti i siciliani conoscono. L’Udc si farà portavoce per cercare di trovare i punti incontro e non di scontro all’interno di una maggioranza che gioca la stessa finale. Non si può affidare agli assessori la scelta di revoca o dimissioni. Questo va deciso con i partiti che hanno contribuito a eleggere il presidente della Regione. 

Paventare un azzeramento e fare marcia indietro non è un segnale di debolezza?

Come dicevo può accedere in un momento di rabbia dire qualcosa che non si pensa. Alla base delle incomprensioni c’è il fatto che non sempre c’è stato un confronto all’interno della maggioranza. Io provengo da un partito abituato al confronto con i partner e con gli alleati. In politica ci si confronta: i siciliani hanno votato una coalizione. Per questo le scelte vanno portate avanti con la coalizione.

Miccichè ha aggiustato il tiro dando però la colpa a Razza. Concorda?

Questa è un’idea del Presidente Miccichè. Ognuno ha le proprie idee, posso parlare per me. C’è stato un problema legato alla scarsa comunicazione tra i partiti della maggioranza. Ma è anche vero che la Sicilia ha vissuto un momento difficile che non ha permesso un sereno confronto. Ad oggi non si può azzerare una giunta, il confronto deve avvenire con i partiti politici che hanno indicato gli assessori. Il presidente, sono convinto, si confronterà con i partiti politici: poi si deciderà. Io sono contrario all’azzeramento della giunta in un momento così delicato per i siciliani che aspettano un rilancio di tipo socioeconomico. Siamo alla stretta finale e tra pochi mesi si voterà alle regionali. 

La crisi avrà conseguenze sui già complicati accordi per le amministrative di Palermo?

Penso che alla fine prevarrà il buonsenso. Sono convinto che troveremo i punti di incontro e lanceremo una buona candidatura. Noi abbiamo messo in campo il professore Lagalla e riteniamo che possa riscuotere consenso e rappresentare tutto il centrodestra. E’ chiaro che si deve partire da Palermo. I cittadini si aspettano risposte ai problemi, non spettacoli negativi. Dobbiamo lavorare per la collettività. 


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