ROMA – Dopo le turbolenze del 2022, il 2023 è stato un anno positivo per il settore della ristorazione. Lo afferma Fipe Confcommercio nel Rapporto annuale. Il 2023 segna la definitiva ripresa del mercato dei consumi alimentari fuori casa con 92 miliardi di euro, il 7% in più rispetto al pre Covid e 1,4 milioni di lavoratori dipendenti (+6,4% sul 2022). I prezzi, dice Lino Enrico Stoppani presidente Fipe-Confcommercio, sono cresciuti del 5,8% “tra i valori più contenuti a livello dei 27 Paesi della Ue”. Il valore aggiunto del settore ammonta a 54 miliardi di euro il 3,9% in più rispetto al pre Covid.
Gli indicatori economici, spiega ancora il rapporto annuale della Fipe, certificano il netto miglioramento delle performance del settore rispetto al 2022, a cominciare dal pieno riassorbimento dell’emorragia di occupati avvenuta durante la pandemia. L’anno scorso, circa il 50% dei pubblici esercizi ha fatto almeno un investimento, soprattutto per il rinnovo delle attrezzature, il controllo dei consumi energetici e il potenziamento degli strumenti digitali. Intorno al 90% dei ristoranti e all’80% dei bar hanno introdotto nel proprio locale strumenti digitali (rete wi-fi aperta, registratori di cassa più evoluti, smart Pos, sistemi di prenotazione online). Nella platea delle 332mila imprese continua c’è un tasso di imprenditoria femminile superiore alla media (il 29% del totale) e vede il 12,3% di giovani che decidono di mettersi in proprio.