PALERMO – Legna, cassette per la frutta, oggetti ogni tipo ed anche un’automobile nelle “vampe” di San Giuseppe messe in piedi stanotte dai palermitani. Una tradizione che si ripete negli anni in quasi tutti i quartieri del capoluogo che negli ultimi anni però, sembra essere degenerata, rendendo necessari interventi a tutto spiano dei vigili del fuoco del comando provinciale. Nella notte, sono state impegnate tutte le squadre a disposizione, con tanto di autobotte per le emergenze. Basti pensare che in via San Giovanni Di Dio, nel quartiere Settecannoli, un’utilitaria è stata utilizzata come “base” per una vampa le cui fiamme hanno raggiunto l’altezza di almeno due metri.
Sia la polizia che le squadre dei vigili del fuoco hanno avuto difficoltà nell’accedere nell’area in cui si trovavano circa sessanta persone della zona, che alla vista delle forze dell’ordine hanno cominciato a lanciare pietre. Sassi contro le volanti e, nei pressi del ponte, anche contro gli agenti che hanno dovuto chiamare i rinforzi. L’intervento è stato monitorato dalla polizia fino ad incendio domato e adesso si tenterà di individuare il proprietario della macchina finita letteralmente in cenere. Già nel pomeriggio, una sassaiola era partita nei confronti della polizia municipale e dei pompieri in piazza del Carmine, all’Albergheria: anche in questo caso, coloro che avevano accatastato le grosse quantità di legna e oggetti vari per far divampare le fiamme, si sono ribellati lanciando sassi e urlando contro gli agenti.
Una vampa di almeno un metro e mezzo è invece stata segnalata al comando dei pompieri dai residenti della zona di piazza Magione: decine i bambini intorno ad un fuoco alimentato con la benzina, le fiamme alte e il fumo nero ha gettato nel panico chi abita nelle via Carlo Rao, Spasimo e Carlo Gemelli, i vigili del fuoco hanno così monitorato l’area assicurandosi che non ci fossero pericoli per le abitazioni. La situazione è invece degenerata in via D’Ondes Reggio, dalle parti di via Oreto. Stavolta la vampa era stata realizzata quasi all’angolo con via Filippo Corazza. Anche in questo caso c’è chi è andato in escandescenza all’arrivo della polizia e dei pompieri, che dopo aver spento il focolaio sono dovuti tornare sul posto per tre cassonetti incendiati. Stesso destino per i contenitori dell’Amia in una traversa di via Maqueda. Le richieste di intervento ai vigili del fuoco sono arrivate anche dalla zona della Guadagna, dove le fiamme in piazza hanno allarmato i residenti.