Università bandita, teste difende il rettore Basile: “Procedure sempre corrette” - Live Sicilia

Università bandita, teste difende il rettore Basile: “Procedure sempre corrette”

Continuano a sfilare i testi della difesa nel processo che si celebra in aula bunker a Catania: si tornerà in aula lunedì prossimo.

CATANIA. “Ho collaborato con il rettore Francesco Basile e la sua azione amministrativa è sempre stata corretta”. Lo ha dichiarato un testimone della difesa, un professore di Diritto Costituzionale dell’Università di Catania, citato dal legale del rettore al processo “Università Bandita”.

Il dibattimento, che si celebra nell’aula bunker del carcere di Bicocca, riguarda una serie di concorsi dell’ateneo che, secondo la magistratura requirente catanese, sarebbero stati in qualche modo “truccati”. Il professore ha riposto alle domande dell’avvocato Attilio Floresta, difensore del rettore.

Nel corso dell’esame ha confermato di appartenere al Dipartimento di Scienze politiche. E che sono stati sempre applicati rigorosamente i criteri stabiliti dal consiglio d’amministrazione per le procedure di chiamata.

Dopo di lui, in aula sono stati sentiti anche un docente aggiudicatario del posto al termine di una procedura concorsuale, il quale ha deposto in favore della correttezza delle procedure; e un’altra docente del dipartimento. Entrambi hanno confermato che i criteri previsti sarebbero stati rispettati e correttamente applicati.

Si tornerà in aula ora lunedì prossimo con altri quindici testimoni. L’accusa è sostenuta in aula pubblici ministeri Raffaella Vinciguerra e Santo Di Stefano. Si prosegue dunque con le udienze dedicate ai testimoni delle difese, udienze contrassegnate, per l’appunto, dall’esame di singole posizioni.

Entro l’autunno si arriverà all’esame degli imputati

Si proseguirà così in un fitto calendario per giungere, presumibilmente entro la fine dell’autunno, ai cosiddetti esami degli imputati che decideranno di rispondere. In questo modo il Tribunale di Catania, presieduto dalla giudice Enza De Pasquale, potrebbe giungere allaconclusione della complessa istruttoria dibattimentale entro la fine dell’anno.

Il processo contiene entrambi i tronconi riunificati in cui era stato suddiviso inizialmente, tant’è che gli imputati adesso sono 54: nove provengono dal filone che vedeva indagati, tra gli altri, gli ex rettori Francesco Basile e Giacomo Pignataro, oltre a sette professori e capi dipartimento dell’Università catanese.

Altri quarantacinque, invece, provengono dal secondo troncone, dove figuravano, tra gli altri, i nomi dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco e dell’ex procuratore di Catania Vincenzo D’Agata.


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