PALERMO – Fumata bianca per l’elezione del nuovo rettore dell’università degli studi di Palermo. E’ Fabrizio Micari, ex preside della Scuola Politecnica, a succedere a Roberto Lagalla alla guida dello Steri per i prossimi sei anni: dal 2015 al 2021. Micari ha avuto la meglio su Vito Ferro. “Sono molto contento del risultato ottenuto – ha affermato il neo rettore -, l’Università di Palermo può davvero diventare sempre più grande e sempre più forte con il lavoro e l’impegno di tutti. L’Ateneo ha bisogno di credere in se stesso, di lavorare nel territorio e di crescere ancora”. Poi ha aggiunto: “Questa è una Università viva e forte, che spero con il mio lavoro e il mio impegno di rendere ancora più grande”.
Le procedure di spoglio, che hanno avuto inizio alle 17.40 all’interno della sala delle Capriate dello Steri, sotto la guida dal presidente del seggio Giuseppe Gallina, hanno subito fatto intravedere il successo dell’ex preside della scuola politecnica ai danni dello sfidante. Sin dalle prime schede estratte dall’urna è apparso il vantaggio di Micarim è apparso incolmabile. Alla fine Micari ha ottenuto 1.401 preferenze, mentre Ferro si è fermato a 462.
I votanti sono stati complessivamente 2.150 sui 2.567 aventi diritto al voto, tra professori ordinari, associati, ricercatori, ma anche rappresentanti del personale e degli studenti: “Siamo molto soddisfatti dell’elezione di Fabrizio Micari a nuovo rettore – commenta Fabrizio Stocchi, di Vivere Ingegneria –. Ci auguriamo che il nuovo rettore riesca a rendere il polo universitario di Palermo più moderno e dinamico così come annunciato nel programma presentato prima delle elezioni”. Dello stesso avviso anche Dennis Lattuca di Run (Rete universitaria nazionale): “Faccio i miei personali auguri al nuovo rettore, con cui abbiamo condiviso molti punti del programma presentato. Ci auguriamo – ha aggiunto – di poter intraprendere con il rettorato un proficuo rapporto di collaborazione per il bene dell’università e degli accademici”.
