Università, nulla è cambiato| dopo la sentenza del Cga - Live Sicilia

Università, nulla è cambiato| dopo la sentenza del Cga

Alcune questioni sono state poste all'attenzione della Procura che ha aperto un fascicolo.

CATANIA – La calma è solo apparente. La questione relativa alla sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa sulla illegittimità dello statuto dell’Università di Catania e del conseguente obbligo a ricostituire gli organi statutari di Ateneo non si è per nulla appianata. Anzi. La vicenda è stata fatta anche oggetto di comunicazioni alla Procura della Repubblica di Catania da parte dei legali della Prof.ssa Febronia Elia e l’effetto è stato l’apertura, come atto dovuto, di un fascicolo.

Ma per avere un quadro chiaro di quanto sta accadendo all’Università di Catania è necessario passare in rassegna anche a livello cronologico quanto è accaduto dal 29 luglio 2016, data della sentenza del Cga, ad oggi. La decisione del Consiglio di Giustizia Amministrativa della Regione Sicilia arriva a seguito del ricorso della prof.ssa Febronia Elia avverso la sentenza del Tar. In 20 pagine il Cga esamina la controversia relativo allo Statuto dell’Ateneo con particolare riferimento ai tempi della legittimità. Lo statuto del 2011 (quello emanato mentre era in carica Recca) è stato dichiarato illegittimo per una serie di vizi e inadempimenti alle richieste del Miur. Legittimo è invece quello emanato e pubblicato sulla Gazzetta a marzo del 2015 che ha assorbito le modifiche elevate dal Ministero. Il Cga, dunque, da piena validità al nuovo Statuto che però non ha alcun potere retroattivo. Una volta emanato lo Statuto, come esso stesso stabilisce, devono essere ricostituiti gli organi d’Ateneo secondo le procedure previste. Anche perchè quelle esistenti sono espressione di uno Statuto dichiarato illegittimo. A questo punto il Cga ordina al Rettore “di avviare senza indugio e comunque non oltre il termine di trenta giorni, le procedure per la ricostituzione degli organi statutari dell’Università”.

Per il Rettore Giacomo Pignataro la sentenza non è chiara su un punto. Il nodo della questione è quello di capire a quali organi statutari fa riferimento la sentenza. E se è compresa la carica di Rettore dell’Ateneo. Per questo il primo agosto il rettore ha inviato al Cga un parere di ottemperanza della sentenza. Parere che ancora deve arrivare.

Il Cga disponeva che in caso di inadempienza della sentenza si sarebbe insediato un commissario ad acta che avrebbe avviato le procedure. I trenta giorni sono scaduti da oltre 20 giorni e la riccorrente tramite i suoi legali ha fatto istanza di sostituzione del commissario ad acta presso il Cga per il mancato insediamente nel termine ultimo del 28 agosto 2016. L’udienza relativa all’istanza è stata già fissata per il 28 settembre prossimo.

All’attenzione della magistratura è stata posta anche la riunione dell’ultimo Cda, svoltosi il 20 settembre, che ha avuto all’ordine del giorno la chiamata di insegnanti e ricercatori. La conferma di aver informato la Procura arriva anche dal legale della Prof.ssa Elia, Dario Riccioli che lo scorso 17 settembre ha inviato una pec in cui diffida (la seconda dopo quella del 2 Agosto) il Rettore, i componenti del Cda e tutti gli organi d’Ateneo ad adottare comportamenti, atti e/o azioni riferibili a funzioni che di fatto – secondo l’avvocato – a seguito della sentenza non sono più legittimati a tenere.

 

 


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