PALERMO – Marito e moglie si sono incontrati. Lui non ha alcuna intenzione di abbandonarla. Le tende la mano. Vuole aiutarla, nonostante tutto. Nonostante lei abbia deciso di abbandonare in un cassonetto dei rifiuti le neonata che per nove mesi ha portato in grembo, nascondendo la gravidanza.
Valentina Pilato stamani è stata dimessa dall’ospedale. I familiari, d’intesa con l’avvocato Enrico Tignini, hanno deciso di farla ricoverare in una clinica privata. La donna, ancora sotto choc, è indagata per infanticidio. Era capace di intendere e volere quando ha abbandonato la piccola Giorgia in via Ferdinando Di Giorgi? Per rispondere alla domande chiave dell’indagine i pubblici ministeri Gaetano Guardì e Andrea Bonaccorso hanno fatto richiesta di incidente probatorio. Se il giudice dovesse accoglierla sarà un gruppo di esperti a valutare le condizioni di salute mentale della donna. Per Valentina non è scattato alcun provvedimento cautelare.
È indagata a piede libero, mentre l’inchiesta prosegue. Oltre alle capacità psichiche della donna si cercano eventuali complicità. Davvero nessuno sapeva della gravidanza? È vero che la donna ha partorito senza l’aiuto di qualcuno, ha reciso il cordone ombelicale e ha abbandonato la neonata dentro un borsone? Dagli interrogatori dei parenti sarebbe emerso che assieme a lei c’era la madre quando si è disfatta del corpo della piccola.
La madre, però, avrebbe messo a verbale che non sapeva e non poteva neppure immaginare che il borsone contenesse la piccola Giorgia. Credeva che la figlia volesse sbarazzarsi di vecchi oggetti. Possibile che la madre non si fosse accorta dello stato di salute della figlia che nel pomeriggio è dovuta ricorrere alle cure dell’ospedale palermitano? Sono tanti i dubbi da chiarire in una vicenda dove l’unica certezza è che una vita è stata spezzata dopo i primi vagiti.