23 Agosto 2021, 15:47
1 min di lettura
CATANIA – Un assassino scarcerato dopo essere stato denunciato e, soprattutto, posto agli arresti domiciliari. Ma per come funzionano le leggi in Italia, il “giusto processo”, le garanzie per l’indagato, Antonino Sciuto è riuscito a uccidere colei che si era rivolta alla giustizia. Lo Stato ha perso.
RICERCATO ASSASSINO – CARABINIERI: “MASSIMA DIFFUSIONE”
Ci sono genitori che piangono una figlia di appena 26 anni che aveva denunciato il suo stalker, un ex fidanzato. Un ragazzo col quale aveva interrotto ogni rapporto, che la perseguitava, violento, con tanto di pistola sulla tempia a una ragazza come immagine di copertina del profilo facebook.
La Procura di Catania vanta un team di eccellenza di investigatori, in questo caso i carabinieri e di pubblici ministeri, che riescono a intervenire tempestivamente.
Vanessa si era ribellata, aveva trovato la forza di raccontare tutto agli inquirenti, le angherie subite ed era riuscita a vedere, agli arresti domiciliari, il proprio incubo.
Ma poi scattano le garanzie, l’attesa della sentenza, il giudice che – senza alcuna colpa – concede all’avvocato ciò che è previsto dalla legge. Dallo Stato di diritto.
Ma oggi quello Stato ha perso, non è riuscito ad assicurare alla giustizia quella cittadina che aveva chiesto aiuto.Non l’ha protetta. Adesso i carabinieri lo arresteranno per la seconda volta, ma stavolta si tratta di omicidio, non si può tornare indietro. È troppo tardi.
Pubblicato il
23 Agosto 2021, 15:47