Vendita aeroporto, Taverniti: |"Benetton? Nessun accordo" - Live Sicilia

Vendita aeroporto, Taverniti: |”Benetton? Nessun accordo”

Enzo Taverniti, presidente della Sac, smentisce le indiscrezioni sulla vendita di Fontanarossa: "Non c'è nessuna intenzione del Cda a cedere la struttura ai privati - afferma a LiveSiciliaCatania - ora siamo concentrati a risolvere la tegola del declassamento dello scalo". L'idea è creare una rete aeroportuale Catania - Comiso.

Enzo Taverniti

CATANIA – Una pulce nell’orecchio che preme nel timpano. Le indiscrezioni (sottovoce) sulla vendita dell’aeroporto Fontanarossa si susseguono da settimane e sono diventate incessanti soprattutto dopo la notizia del declassamento dello scalo etneo da Core a Comprehensive. A fare chiarezza senza possibilità di lasciare dubbio è Enzo Taverniti, presidente della Sac: “Non c’è al momento nessuna trattativa di vendita in corso”. Ci sono voci insistenti sul gruppo Benetton? “Ripeto, non c’è nessuna trattativa ne con Benetton ne con qualcun altro gruppo. Questo poi – incalza Taverniti – non è proprio il momento per vendere l’infrastruttura, se dobbiamo pensare ad una cessione in termini di utile dobbiamo farlo quando l’aeroporto vale di più”.

La nuova pista di Fontanarossa

Il declassamento è stata una tegola sulla testa per tutto il neo Consiglio d’Amministrazione della Sac insediatosi all’inizio del 2013. “Ha tolto vitalità alla nostra azione – spiega a LiveSiciliaCatania il presidente ragusano – avevamo importanti progetti infrastrutturali: la realizzazione di una pista intercontinentale, l’integrazione con il sistema ferroviario con la creazione di una stazione, puntare all’intermodalità. Oggi con il fatto che Fontanarossa non è inserita nella lista Core significa mettere nel limbo tutti questi piani, in quanto mancherebbero i fondi finanziari per realizzarli”.

Terminal Arrivi Fontanarossa

La Regione sta facendo la sua parte: Rosario Crocetta si è fatto carico della questione e sta spingendo affinché il Governo nazionale prenda provvedimenti. Lo scenario politico nazionale, però, non permette molte azioni: si dovrà attendere, dunque, la composizione del nuovo esecutivo. “La politica fa la parte del gigante in questa situazione – commenta Taverniti – ma intanto noi non staremo certo a guardare”.

L’idea della Sac, già annunciata nelle scorse settimane a LiveSiciliaCatania dall’amministratore delegato Mancini, è quella di puntare ad un sistema aereo integrato tra Catania e Comiso che amplierebbe il bacino di utenza e potrebbe far garantire l’inserimento nel sistema Core. “In questo sistema bisogna pensare a Comiso non come a un aeroporto classico – spiega il presidente Enzo Taverniti – ma viste, ad esempio, le peculiarità del territorio ibleo il Magliocco potrebbe essere uno scalo turistico”. Una decisione, però, che va condivisa con la Soaco, la società di gestione dell’aerostazione. Nell’ipotesi, infatti, di predisporre una rete aeroportuale tra Comiso e Catania si dovrà costituire un’unica società: una strada, comunque, percorribile visto che Sac detiene il 65% delle quote della Soaco.

Panoramica Aeroporto di Comiso

Sull’apertura Taverniti non se la sente di fare proclami. “E’ importante – dichiara – poter garantire fondi per la gestione del traffico aereo almeno per 5-7 anni. Oggi abbiamo una copertura grazie all’accordo con la Regione di soli due anni, non si può aprire uno scalo senza avere una programmazione a medio e lungo termine”. Sarebbe, insomma, fare il passo più lungo della gamba. “Ottobre – si lascia sfuggire una data il presidente della Sac – però penso potrebbe esserci il primo decollo”. Il 2013 potrebbe essere quindi, finalmente, l’anno giusto.

Ma tornando a Fontanarossa, lo spettro della privatizzazione dunque è da escludere? Taverniti parla carte alla mano: “Il piano aeroporti prevede un atto di indirizzo in cui si invita (ritenendolo opportuno) l’ingresso di capitali privati nelle società di gestione. Ma è solo un invito, fino a quando quindi non ci sarà imposto da una legge o dal Governo non vedo perché dovremmo privatizzare. E poi ripeto – sottolinea ancora il presidente Enzo Taverniti – una cessione ai privati in questo particolare momento sarebbe un errore”.

 


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