Cronaca

Venti e 19 anni: giovani pazienti Covid al ‘Cervello’

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09 Febbraio 2021, 09:02

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PALERMO– Ieri mattina al pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello’ di Palermo sono arrivati tre pazienti giovani: un ventenne, un diciannovenne e un ventottenne. Sono finiti nell’area d’emergenza perché colpiti, con un certo indice di variabilità, da sintomi che ne hanno consigliato il trattamento e poi dimessi per la terapia domiciliare. Ma già stamattina, sempre al ‘Cervello, c’è un venticinquenne con la polmonite che è stato ricoverato. L’età bassa è un elemento che preoccupa ulteriormente i medici.

I giovani e il Covid

Quello della presenza di casi importanti o più gravi connessi, appunto, a un’età più verde, rispetto alle vicende raccontate dalla cronaca, non è un fatto nuovo. Ne aveva parlato con noi, appena due settimane fa, la facente funzione del primario al pronto soccorso, la dottoressa Tiziana Maniscalchi: “Riscontriamo una maggiore presenza di casi più gravi tra i giovani che si presentano con sintomi già in forte evoluzione”. Resta da capire perché.

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Una famiglia ricoverata

In questi giorni, sempre al pronto soccorso del ‘Cervello’, è stata ricoverata una famiglia intera: marito, moglie e due figli giovani. I figli e la moglie sono stati dimessi, il marito sta meglio ma è ancora in ospedale. Cosa significa la maggiore presenza di casi con un’età inferiore e di persone sotto i trent’anni che, per il Covid, si rivolgono alle cure dei sanitari? Il pensiero corre, per riflesso condizionato, alle varianti del virus che lo rendono più aggressivo, ma è ancora un’idea senza fondamento scientifico. Una risposta la avremo dai sequenziamenti di laboratorio che ci permetteranno di individuare eventuali mutazioni. In questo momento non è possibile stabilire se sia un caso o se ci sia dell’altro.

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09 Febbraio 2021, 09:02

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