CATANIA – Aumenta il caldo, aumentano gli interventi dei vigili del fuoco, ma diminuiscono i fondi. La spending review non guarda in faccia nessuno, neanche la sicurezza dei cittadini. Oggi, durante il seminario di prevenzione incendi al President Park Hotel di Acicastello, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania, LivesiciliaCatania ha chiesto maggiori informazioni alle massime autorità nazionali e locali del Corpo dei Vigili del Fuoco presenti all’incontro. Moderatore dell’evento, il segretario dell’Ordine etneo Aldo Abate, presenti il dirigente del Nucleo investigativo antincendi Francesco Notaro, il direttore regionale dei Vigili del Fuoco per la Sicilia Emilio Occhiuzzi e il comandante provinciale di Catania, Maurizio Lucia il quale, meno di un mese fa, aveva descritto a LivesiciliaCatania la difficile situazione cui ogni giorno le squadre etnee devono fare i conti.
Non sarebbe meglio rivolgere le forbici della spending review altrove invece di tagliare i fondi destinati alla sicurezza della cittadinanza?
“Spending review sì – spiega a LiveSicilia Catania il consigliere nazionale degli Ingegneri e responsabile Area Sicurezza Gaetano Fede – ma certamente non ai danni dell’incolumità dei cittadini”.
Questo però è ciò che avviene. A Catania – secondo quanto rilasciato dal Comandante provinciale Lucia – i mezzi sono a corto di benzina, ed è stimata una carenza di organico pari quasi al 50%, dove sta la sicurezza?
“I tagli non possono intaccare un settore così importante. – prosegue Fede – sono dati allarmanti perché di fronte agli sperperi continui delle pubbliche amministrazioni, l’obiettivo dei dirigenti dovrebbe essere garantire l’efficienza di un corpo così importante come quello dei Vigili del Fuoco, bisognerebbe ottimizzare le strategie accorpando enti, riducendo spese o ridisegnando le logistiche interne, è una situazione da rivedere”.
A non vederla così nera, invece è il direttore centrale della Direzione Nazionale per la prevenzione e la sicurezza tecnica dei Vigili del Fuoco Fabio Dattilo, la carica italiana più alta del settore, dal quale, illustrando la situazione etnea, Live Sicilia Catania ha ricevuto una risposta che dovrebbe rassicurare, forse. “La Sicilia non è messa peggio del resto d’Italia – ha esordito Dattilo – qui non si vive un rischio maggiore rispetto alle altre parti di Italia”.
Sa che oggi giorno sono più di 40 gli interventi stimati dalla Caserma etnea e che oltre ad esserci carenza di organico, spesso i mezzi sono a corto di benzina?
“Certamente i tagli hanno decapitato aziende, strutture, ordini e corpi – prosegue Fabio Dattilo – la carenza di organico è vera, ma in Sicilia è in servizio il 10% dei vigili del fuoco di tutta la Nazione, non mi sembra un dato da trascurare”.
Si taglia sui mezzi, sul gasolio, ma si acquistano Caccia F – 35 dal valore di 90milioni di euro, o, nel vostro caso Canader CL 415 da 24milioni di euro, non è un controsenso?
“No, perché i canader sono stati presi utilizzando un flusso di finanziamenti gestiti dalla protezione civile e non dal nostro stesso Corpo”.
Questi fondi non potevano essere utilizzati per colmare lacune molto più urgenti?
“In questo caso non abbiamo avuto scelta, non abbiamo sborsato alcuna cifra, non è dipeso da noi – conclude il direttore centrale per la prevenzione e la sicurezza tecnica dei Vigili del Fuoco – di certo si tratta di mezzi che seppur sofisticati e molto costosi nascono per tutelare i cittadini e non per danneggiarli”.