PALERMO – Una diversa strategia basata su prevenzione, informazione sensibilizzazione, con controlli più attenti e una condivisione del problema con i soggetti interessati. L’Azienda Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello lancia una nuova iniziativa contro il fumo con l’obiettivo non solo di disciplinare il divieto nelle strutture aziendali, ma anche di favorire le conoscenze sui rischi per i dipendenti e gli utenti e promuovere iniziative di educazione alla salute in azienda e nel territorio attraverso accordi con altre aziende ospedaliere. Tutto questo è previsto dalla delibera, proposta dalla Direzione sanitaria e condivisa dal direttore generale Gervasio Venuti, con la quale viene adottato, in linea con le disposizioni del Ministero della Salute e dell’Assessorato regionale, il piano operativo aziendale contro il fumo e formalizzata la costituzione di un gruppo di coordinamento aziendale guidato dal dottore Salvatore Siciliano responsabile aziendale dell’Ufficio Educazione e promozione della Salute.
“Il piano – sottolinea il Direttore generale Gervasio Venuti – punta a concretizzare e rafforzare l’impegno dell’Azienda nel controllo del fumo nei confronti dei propri dipendenti e dell’utenza per garantire la salubrità degli ambienti di lavoro e promuovere la prevenzione, affrontando la questione sotto diversi profili”. “Saremo impegnati fin da subito – aggiunge il dottore Siciliano – per introdurre e far rispettare buone pratiche al fine di vigilare e contenere il fenomeno del tabagismo fra gli operatori, i pazienti, i familiari e gli avventori che ogni giorno frequentano gli ambienti sanitari”. Principio ispiratore dell’iniziativa e il patto Tobacco Free United, la rete internazionale nata per favorire la collaborazione fra ospedali e servizi sanitari per una società libera dal tabacco.
Il divieto di fumo, oltre a tutti i locali e spazi chiusi, è esteso anche a tutti gli spazi esterni di pertinenza dell’Azienda, come cortili interni, giardini, pensiline di passaggio e luoghi adiacenti alle porte d’ingresso. Nel dettaglio il piano operativo prevede anche un progetto pilota di prevenzione secondaria dedicato a pazienti e degenti delle due unità operative di cardiologia affetti da sindrome coronarica acuta, da infarto miocardico, angina instabile, scompenso cardiaco e ai pazienti dimessi dalle due unità e presi in carico dal servizio di cardiologia riabilitativa del Cto.
Previsti inoltre collegamenti con i dipartimenti di prevenzione e di epidemiologia dell’Asp e con le altre aziende sanitarie per iniziative e interventi comuni. Saranno potenziate l’informazione e la comunicazione nei presidi aziendali, e individuati nei direttori di dipartimenti, nei direttori medici dei tre presidi ospedalieri e nei direttori delle Unità operative complesse i responsabili per la vigilanza e i controlli. Previste sanzioni amministrative per i trasgressori che vanno dai 27,50 euro fino 275 euro, cifra raddoppiata qualora commessa in presenza di una donna in evidente stato di gravidanza o in presenza di lattanti o bambini fino ai 12 anni.