Impazzano le polemiche sul Faust con Bocelli in programma al Massimo e saltato per gli scioperi. Si parla di 200 mila euro andati in fumo tra cachet, rimborsi e stipendi che dovranno essere comunque pagati. E in costi umani? Noi pubblichiamo la lettera di uno studente venuto a Palermo apposta per Bocelli e tornato con l’amarezza e le pive nel sacco. Una lettera che, da sola, fa un tremendo danno d’immagine
Gentile redazione,
vi descrivo la mia situazione in soldoni. Vengo dagli Stati Uniti e sono al momento uno studente all’Università per Stranieri di Siena. Lo scorso mese ho comprato un biglietto per lo spettacolo Faust perché Andrea Bocelli è uno dei miei cantanti preferiti. Ho anche comprato il biglietto per il volo Pisa- Palermo e ho prenotato l’albergo a Palermo. Anche se costava molto (e un po’ difficile da permettermi come studente) ne valeva la pena per vedere Bocelli.
Il giorno prima dello spettacolo mi ha chiamato un assistente della biglietteria avvisandomi che lo spettacolo sarebbe stato sospeso a causa di uno sciopero. Come può immaginare, ero arrabbiatissimo, per lo più perché avevo voluto vedere Bocelli ma anche perché ormai era troppo tarde annullare le mie prenotazioni di volo e di albergo. Ero costretto ad andare a Palermo per non perdere i soldi e anche se mi sono divertito, sono ancora arrabbiato di non aver potuto assistere allo spettacolo con Bocelli e perché non ci sarei andato se non fosse per quello spettacolo. Ho perso un’occasione più unica che rara.
Peccato.
Mike Kowalczyk