PALERMO – A breve da Comiso sarà possibile volare verso Roma e Milano rispettivamente a 120 e 140 euro per voli andata e ritorno. Da Birgi, invece sarà possibile volare verso sei scali minori. E’ quanto si apprende dalla nota dei presidenti della commissione Ambiente, Giusi Savarino, della commissione Unione europea, Giuseppe Compagnone e della commissione Statuto, Elvira Amata. Per i due scali minori siciliani, così, stanno per partire i benefici connessi al riconoscimento della continuità territoriale; manca solo il via libera di Bruxelles.
Le tre commissioni hanno fatto un’audizione congiunta dell’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone e dell’assessore all’Economia Gaetano Armao. I due esponenti del governo hanno riferito sulle azioni dell’esecutivo regionale per fare al caro voli nel periodo natalizio. Presto, inoltre, il presidente della Regione avvierà la pratica per ottenere il riconoscimento della continuità territoriale e dell’insularità anche negli aeroporti di Palermo e Catania. “La strategia – affermano Savarino, Compagnone, Amata – è introdurre un tetto massimo al costo dei biglietti, dobbiamo garantire il diritto dei siciliani ad essere isolani e non isolati”.
“Il presidente Musumeci è in attesa dell’ok da Roma per avviare la continuità territoriale anche per gli aeroporti di Palermo e Catania – spiega Giusi Savarino che prosegue – “il riconoscimento dei famosi oneri di servizio pubblico e la condizione necessaria per ottenere la continuità territoriale. L’iter parte dall’avvio di una conferenza di servizi ad opera del Presidente della Regione che deve essere, però, delegato dal ministro ai Trasporti. Al momento – specifica Savarino – si attende, quindi, la delega dal ministro De Micheli. Oggi assistiamo anche all’esistenza di costi palesi ed occulti dell’insularità a carico dei siciliani. Da una parte, oggi, occorre accendere un faro sulla lievitazione dei costi dei biglietti di aerei, autobus e treni che soprattutto nei periodi di maggiore traffico come Natale e Pasqua, aumentano esponenzialmente. Dall’altra parte – conclude – l’impegno è quello di fare emergere il peso economico dell’insularità sulla vita quotidiana dei siciliani e porvi rimedio”.
“Il tema della continuità territoriale – dice Compagnone – è all’ordine del giorno sia a Bruxelles, che a Roma che in Ars. Grazie a questa sinergia trasversale tra le Commissioni, entro questa legislatura, otterremo questo importante risultato, come tra l’altro già avviene per i cittadini Francesi e Irlandesi. La Commissione UE da me Presieduta, giorno 9 dicembre, sarà a Bruxelles proprio per far valere le nostre ragioni e perora la causa”.
”La condizione di insularità della Sicilia – ha commentato Elvira Amata – è un minus riconosciuto anche dall’Unione Europea. Non possiamo assolutamente consentire che la continuità territoriale, che andrebbe garantita indistintamente a tutti nel nostro Paese, rimanga lettera morta o spot buono solo in campagna elettorale. Il dato emerso oggi in Commissione è davvero allarmante. La battaglia trasversale che abbiamo il dovere di portare avanti è l’ottenimento, nei fatti, della nostra insularità e di quella delle nostre isole minori”.