10 Maggio 2023, 06:00
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(Roberto Puglisi) Ci sono come sempre due partite parallele che si giocano e così accade anche nel caso dell’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo. Una è nei palazzi del potere, l’altra è nelle cose. Il destino della titolare di piazza Ziino appare pericolante o, comunque, in via di definizione. E’ vero, come abbiamo scritto, che la nomina discende direttamente dal presidente della Regione, Renato Schifani, che ha scelto, nelle intenzioni, un tecnico d’area, per tacitare gli appetiti intorno a un assessorato cruciale. Un passo indietro sarebbe come ammettere uno sbaglio.
E’ accertato che la posizione di Forza Italia sia acquartierata in difesa della ridotta assessoriale. Ma, ci sono sensibilità diverse. “Secondo me – dice una voce del centrodestra, coperta dalla discrezione – quando il presidente parla di tagliando del governo, parla innanzitutto di lei. Schifani non è nato ieri, sa che un’immagine negativa nuoce soprattutto a lui”.
Insomma, secondo quella voce, il punto sarebbe questo: l’attacco concentrico all’assessore è la breccia nel muro per demolire la fortezza del governo, con bombardamenti polemici e suggestioni contrarie. Cambi il muro e, con qualche sacrificio, proteggi la fortezza. La taciturna Giovanna Volo, forse, si è mostrata un po’ troppo appiattita sull’ombra del suo dante causa di Palazzo d’Orleans. Una presenza che si potrebbe ritenere sfocata, più che discreta.
“Oggi l’assessore dovrebbe essere in aula all’Ars – incalza Ismaele La Vardera, tra i suoi più acuminati critici -. Ma il problema, a questo punto, non è che venga o non venga. Deve andare a casa, perché la sanità è in una condizione pietosa, come mi confermano i tanti siciliani che incontro. Mi permetto di dare un suggerimento a Caterina Chinninci, in predicato di sostituirla: resti dov’è…”.
Perché, infine, c’è la partita delle cose che incrocia le sorti dell’assessore Volo. Il volto dolente di una sanità siciliana in crisi, sull’onda di una tendenza nazionale che condanna i sistemi più fragili. Solo che la questione dovrebbe, una volta per tutte, essere affrontata con lo spirito di chi vuole risolverla. Finché rimarrà un’arma polemica e strumentale, gli assessori cambieranno, il disagio, invece, resterà.
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10 Maggio 2023, 06:00