X Factor, la passione, il papà prof: chi è la palermitana Beatrice

X Factor, la passione, il papà prof: chi è la palermitana Beatrice

Ritratto della concorrente 'di casa'.
IL PERSONAGGIO
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I più emozionati sono, ovviamente, il papà e la mamma. Il papà, Costantino Visconti, professore di diritto, intellettuale del mondo giuridico, ha mandato agli amici la notizia, con l’animo incendiato d’amore per sua figlia. Si chiama Beatrice, ha 24 anni, è palermitana, e parteciperà ai live di X Factor. E se qualcuno storce il naso, davanti all’argomento che ritiene ‘basso’, sappia che siamo nell’ambito della cultura popolare. Sul ‘Corriere’, per esempio, ne scrive qui Walter Veltroni.

Beatrice è del 1998 – scrive Veltroni -. Palermitana, ha imparato a scrivere canzoni dilatando il precetto paterno che la spingeva a fare i riassunti dei libri che leggeva. «A casa c’era un pianoforte. Quando è morto mio zio, al quale volevo molto bene, non riuscivo a capire perché, diversamente dagli altri, non riuscissi a piangere. Quel giorno mi sono messa al pianoforte e ho tirato fuori lì tutto il dolore che avevo dentro. Mio padre insegna diritto penale, ma aveva una radio chiamata Rock ‘n Rolla. Forse anche per questo io sono un po’ esagerata. Lo sono sempre stata, per il modo in cui mi vestivo, parlavo di sessualità (…) Molto dell’apprendimento è legato all’atmosfera, all’accoglienza. Sono venuta due volte a Milano, la prima sono scappata. Non ero pronta. Poi sono tornata e mi sono accorta che quello che a Palermo era considerato strano qui era normale. Mi sono sentita, di nuovo, accolta. Il nostro futuro è attaccato da tutte le parti ma io vivo l’ansia, che è dentro di me, come un motore per superarla»”.

Chi ha sentito qualcosa di questa ragazza palermitana – nome d’arte Beatrice Quinta – ne ha apprezzato lo stile e la sensibilità, in un percorso di crescita artistica. Nelle parole rilasciate al ‘Corriere’ – nelle sue e in quelle degli altri concorrenti – si avvertono freschezza e una porzione di smarrimento che è tipica del viaggio giovanile e fa parte del cammino di tutti. Una caratteristica che la pandemia ha messo sotto una lente di ingrandimento, mostrandone tutte le angolazioni.

Ogni epoca, del resto, vive le sue emozioni e combatte le sue battaglie. Costantino era il rappresentante del liceo ‘Meli’, in un periodo complicato e nei giorni dell’incidente in cui morirono gli studenti Biagio Siciliano e Giuditta Milella. Si fece ascoltare da una generazione che aveva bisogno di punti di riferimento. Anche Beatrice vuole farsi ascoltare. Cambiano soltanto gli strumenti. (Roberto Puglisi)


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