PALERMO – Il binomio Zamparini-esonero è oramai un must. Così come nella sua avventura al Venezia, anche a Palermo l’imprenditore friulano raramente è riuscito a resistere alla tentazione di esonerare i propri tecnici.
L’elenco comincia con Ezio Glerean, silurato dopo appena una partita nella stagione 2002/2003. Nel corso di quel campionato identica sorte toccò a Daniele Arrigoni, sostituito da Nedo Sonetti che riuscì a terminare in sella il torneo sfiorando anche la promozione in serie A nell’ultima gara a Lecce contro i padroni di casa salentini.
L’anno successivo, quella della grande cavalcata verso la massima serie, a saltare fu Silvio Baldini, reo di aver apostrofato il patron in maniera colorita. A subentrargli Francesco Guidolin, che tutt’ora detiene il primato di durata sulla panchina rosanero, con ben 60 gare consecutive alla guida dei rosanero tra la seconda metà del torneo di B 2003/2004 e l’intera stagione successiva.
Zamparini tornò a mietere “vittime” nel gennaio 2006, quando decise di dare il ben servito a Luigi Del Neri preferendogli Beppe Papadopulo, confermato sino alla conclusione del campionato. La nuova stagione iniziò con Guidolin nuovamente in rosa, tuttavia questa volta il tecnico di Castelfranco Veneto non riuscì a sfuggire alla regola dell’esonero, arrivato ad aprile. L’ex mister del Bologna venne rimpiazzato dal duo Gobbo-Pergolizzi, silurato in tronco dopo appena tre gare alla guida del Palermo e sostituito ancora da Guidolin.
Il torneo 2007/08 fu quello del doppio avvicendamento tra Stefano Colantuono e lo stesso attuale allenatore dell’Udinese, con il primo inizialmente esonerato, salvo poi essere richiamato nella parte finale della stagione. Colantuono si ritrovò ad ingerire un’altra pillola amara ad agosto, quando venne rimpiazzato da Davide Ballardini dopo appena 90′ di campionato.
La vittima successiva fu Walter Zenga, licenziato dopo il pari interno nel derby d’andata contro il Catania nella stagione 2009/2010, mentre il 28 febbraio 2011 il clamoroso 0-7 inflitto ai rosa dall’Udinese costò il posto a Delio Rossi. A rimpiazzarlo Serse Cosmi, a sua volta costretto a cedere nuovamente il posto, dopo appena quattro gare, al suo predecessore.
Le ultime quattro vittime da annoverare sono Stefano Pioli, cacciato a pochi giorni dall’inizio dello scorso torneo di massima serie e Devis Mangia, salutato alla vigilia di Natale nonostante lo scaramantico panettone mangiato alla vigilia del derby contro il Catania. Poi è toccato a Sannino, adesso a Gasperini. Il licenziatore seriale ha colpito ancora.