Zamparini: “Stadio, è molto difficile |A giugno 2016 lascerò Palermo”

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16 Giugno 2015, 08:30

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PALERMO – Un ultimo spiraglio lasciato aperto al Comune per la costruzione dello stadio, anche se le speranze sono oramai ridotte al lumicino. Un po’ per sfiducia e un po’ perché la tentazione di abbandonare il calcio è sempre più forte. Il presidente del Palermo, Maurizio Zamparini, fa il punto sulla questione impianti nel corso di un’intervista rilasciata a LiveSiciliaSport. A cominciare dalla struttura che dovrebbe prendere il posto del “Renzo Barbera”: “Da parte mia l’intenzione di procedere verso la costruzione del nuovo stadio c’è, ma è necessario che il Comune mostri buona volontà. Si stanno apportando le modifiche richieste al progetto, dopodiché bisognerà superare lo scoglio burocratico. Ma credo molto poco, se non addirittura nulla, nella possibilità di arrivare a una soluzione positiva della vicenda. Se con l’amministrazione non ci si riesce a venire incontro, mi limiterò a prenderne atto. Evidentemente sfumerà la possibilità di produrre strutture e di creare posti di lavoro”.

Secca la replica dell’amministrazione, attraverso le parole di Cesare Lapiana, assessore con delega allo Sport e alla gestione degli impianti sportivi: “Sino a questo momento non abbiamo ricevuto nessuna notizia dal Palermo. Il Comune è assolutamente disponibile a fare quanto in suo potere per dotare la città di un nuovo stadio. Come abbiamo già più volte ribadito, continuiamo ad attendere novità dal club”. Un ping-pong a distanza tra la società di viale del Fante e Palazzo delle Aquile che non smette di cessare, dopo le dichiarazioni rilasciate dal sindaco Orlando all’inizio del mese, attraverso le quali auspicava di ottenere già entro giugno una proposta dal sodalizio rosanero. Rimettendosi, di fatto, alla volontà di Zamparini.

Il patron, dal canto suo, non fa nulla per celare il proprio sconforto, probabilmente ancora scottato dalla recente querelle sul centro sportivo che doveva essere costruito a Carini. La prima pietra a un passo, l’ottimismo delle istituzioni coinvolte, gli accordi sulla parola, le rassicurazioni e infine l’ennesima beffa burocratica a pochi giorni dal voto per le amministrative. Nessuna marcia indietro sulla questione, da escludere anche la ricerca di soluzioni alternative: “Quanto bisognava fare per mettere in piedi il centro sportivo è stato fatto – chiarisce l’imprenditore friulano -. La burocrazia per l’ennesima volta si è messa di traverso e il progetto è sfumato. Il Palermo ha fatto di tutto ma non è bastato. Non c’è alcun ripensamento, la struttura non rientra più nei piani societari”. A urne chiuse, dunque, il parere del numero uno rosanero non muta di una virgola.

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L’amarezza trapela anche quando a Zamparini tocca l’onere di rispondere sui programmi futuri del club. La volontà è quella di lasciare entro dodici mesi, programmando una exit strategy che non comporti ripercussioni negative per il Palermo: “Quella che sta per iniziare sarà l’ultima stagione alla guida della società. La mia intenzione è quella di andare via tra un anno esatto, cercando nel frattempo degli investitori, a cominciare dalla Sicilia pur guardando anche altrove. Sino all’ultimo momento proverò a fare il bene del club, proprio per questo mi auguro di affidarlo a gente responsabile. Di sicuro non lo consegnerei mai nelle mani del sindaco: le istituzioni non riescono a combinare nulla di buono, solo danni. Un’altra ipotesi sarebbe quella dell’azionariato popolare, ma qui in Italia è difficile seguire il modello utilizzato, per esempio, dal Barcellona”.

Al netto di ripensamenti, il numero uno rosanero ha fatto partire il countdown che porterà alla conclusione dell’avventura intrapresa nel luglio del 2002, dopo un tira e molla con Sensi per l’acquisizione del pacchetto azionario. Per adesso, tuttavia, meglio concentrarsi sulla costruzione della squadra chiamata a confermare quanto di buono fatto vedere nella stagione del ritorno tra le grandi del calcio italiano. Agli arrivi di Trajkovski, Benali e Cassini, dovrebbe fare seguito lo sbarco in Sicilia di Viviani. Mentre sul fronte cessioni, dopo il passaggio di Dybala alla Juventus, nelle ultime ore ha preso quota l’ipotesi di una partenza di Belotti. Zamparini non dichiara il Gallo incedibile, pur mostrandosi cauto su un possibile addio: “Affinché Belotti vada via occorre che arrivi qualche richiesta, possibilmente al più presto. Questo ci permetterebbe di valutarla ed eventualmente di andare sul mercato per trovare un sostituto. Se non dovessero arrivare richieste nelle prossime settimane, il calciatore resterà a Palermo”.

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16 Giugno 2015, 08:30

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