PALERMO – Attualmente i motivi per andare su tutte le furie non mancherebbero: spostando indietro le lancette di poche ore, spiccano le decisioni arbitrali durante Carpi-Empoli, che hanno finito per agevolare il successo degli emiliani. In realtà Maurizio Zamparini palesa sconcerto e indignazione dopo la decisione adottata dal prefetto De Miro di disporre l’apertura del “Barbera” per Palermo-Sampdoria solamente agli abbonati. Una scelta inaccettabile secondo il patron rosanero, che finisce per penalizzare il club e i tanti appassionati che avrebbero potuto trascinare la squadra nel momento più delicato della stagione: “Sono sconcertato dall’eventualità che solo gli abbonati possano assistere a Palermo-Samp, non voglio crederci – afferma Zamparini al Giornale di Sicilia – sarebbe una scelta stupida e demagogica, emblematica però dell’inefficienza di certa burocrazia”.
Una decisione che non sta né in cielo né in terra. Il punto di vista del numero uno della società di viale del Fante è chiaro, volto a difendere gli interessi del Palermo ma anche i valori di civiltà e correttezza più volte palesati dalla tifoseria rosanero, seppur recentemente messi in discussione dalle intemperanze durante la sfida persa contro la Lazio, con la conseguente decisione adottata dal giudice sportivo di chiudere il “Barbera” per il match successivo con l’Atalanta: “Questo è autolesionismo, si getta fango sulla città di Palermo, che è civilissima. Non si possono penalizzare il club e le persone oneste che tifano per noi, adducendo pretesti relativi a cinquanta persone. Si distrugge un lavoro lungo tredici anni, un periodo in cui si è visto solo qualche fumogeno in occasione di Palermo-Lazio”.
Il provvedimento adottato dal prefetto, secondo Zamparini, rischia di scatenare un effetto domino che potrebbe andare a condizionare persino le trattative per il passaggio di consegne ai vertici del club. Trattative tutt’ora in corso con alcuni imprenditori italo-americani interessati a rilevare il Palermo, stando alle parole del patron: “Ho chiesto ai miei avvocati di valutare anche il danno d’immagine. Per la cessione del club ho in corso importanti trattative con imprenditori italo-americani, alcuni anche d’origine siciliana, e oltreoceano arrivano le notizie della gara a porte chiuse o di quest’altra decisione. La realtà di una città sportiva come Palermo è distorta, sono sempre più esterrefatto”. A questo punto è lecito attendersi una contromossa da parte del club.