PALERMO – Il Palermo del 2016/17 prende corpo oggi, in viale del Fante, dove Maurizio Zamparini è tornato per mettere gli ultimi paletti e voltare pagina. Una stagione da incubo da riscattare e una nuova con altre ambizioni, grazie anche al ritorno eccellente di Rino Foschi. Un ritorno annunciato da tempo e confermato dallo stesso patron, presente nei suoi uffici per gli ultimi dettagli prima di iniziare la programmazione per il nuovo Palermo: “Abbiamo già delineato la squadra, cerchiamo sei o sette buoni giocatori”. Zamparini, inoltre, zittisce le voci di possibili dissidi tra il d.s. e Davide Ballardini: “Nulla di vero, abitano a dieci chilometri di distanza. Con lui non avevo bisogno di vedermi, l’avrei incontrato in ritiro come con gli altri allenatori. Per giunta è sotto contratto”.
Adesso l’obiettivo del Palermo è uno, evitare di ripetere la passata stagione: “Dobbiamo pregare Santa Rosalia che non faccia accadere quel che è successo l’anno scorso, quando gli allenatori dovevano essere solo Iachini e Ballardini. Adesso però con Foschi sarà difficile fare cambi in panchina. Ballardini l’ho tenuto perché conosce bene la squadra, ha fatto pace con Foschi dopo alcuni dissidi e da oggi pensiamo solo al lato calcistico”. Grazie a Foschi, inoltre, il Palermo avvierà una nuova collaborazione col Cesena: “Gliel’ho promesso a Lugaresi, l’ho sentito ieri. Foschi collaborerà ancora con loro e noi saremo felici di dare alcuni dei ostro giovani al Cesena”. Tra questi non ci sarà Embalo, che per Zamparini è uno dei punti fermi della nuova stagione: “Arriveranno due centrocampisti molto forti da affiancare a quelli che già ci sono, tornerà Embalo dal Brescia e naturalmente anche la punta che ha vinto il titolo di capocannoniere in Croazia (Nestorovski, ndr)”. Tra le nuove entrate non ci sarà un portiere titolare: “Mihajlovic ha fatto la fortuna del Milan lanciando Donnarumma e Posavec farà la fortuna del Palermo perché ha il miglior preparatore dei portieri in Italia, che è Sicignano”.
In uscita, come ben noto, si attendono novità per il futuro di Franco Vazquez: “Foschi è incaricato anche per Vazquez e per altre uscite – ammette Zamparini -. Ad oggi è più facile che vada in Inghilterra, sono stato in contatto col Tottenham e ho chiesto venticinque milioni”. Una cifra dalla quale Zamparini non intende discostarsi: “Ho avuto offerte più basse, ma vale quanto Berardi. Lo vedo bene ovunque, è sottovalutato e non so perché. Potrebbe andare bene anche al Leicester, il Milan e la Roma erano interessate, ma se vedo Berardi pagato 25 milioni allora prendo Vazquez”. Con la valigia in mano anche altri giocatori: “Anche per Lazaar cerchiamo una collocazione. Gilardino? Dipenderà da Foschi e Ballardini. Se qualcuno dovesse volerlo, allora penseremo a sostituirlo. Come Hiljemark e Quaison, che però ha dei procuratori che sono amici miei. Non ci saranno problemi”.
Non può mancare, inoltre, la parentesi societaria. Zamparini continua a cercare nuovi investitori e punta all’estero per cedere il Palermo: “Ho due incontri in settimana, oggi abbiamo preparato il budget e abbiamo lavorato sulla situazione patrimoniale”. Bocche cucite su John Viola e sulla sua famiglia: “Se lui smentisce perché dovrei confermare io? Non ho contatti solo con loro comunque, anche con altri”. Sulle cifre, ovviamente, si mantiene il più stretto riserbo: “Il Palermo non ha un valore reale, dipende quanto sono disposti ad investire i nuovi soci. Cedo il Palermo al novanta per cento, anche se non la cedo non sarò più io il presidente”. Eppure Zamparini continua a pensare al nuovo stadio e al centro sportivo: “Sono serenissimo perché l’amministrazione comunale spinge per lo stadio. Il Comune di Carini dovrebbe pagarmi per fare il centro sportivo. Se me lo lasciano fare, allora lo farò a Carini. Altrimenti lo farò altrove”.
