PALERMO – Leoluca Orlando rimane inflessibile, escludendo qualsiasi ipotesi di sanatorie sulla questione delle multe nella Zona a traffico limitato. Mentre il prefetto di Palermo si interessa della questione e pezzi della maggioranza cercano una soluzione per la stangata in arrivo sugli automobilisti palermitani, si attende per domani il dibattito in aula con la presenza dell’assessore alla Mobilità Iolanda Riolo.
I dati dei primi 65 giorni di funzionamento delle telecamere poste all’ingresso della Ztl sono chiari: in poco più di due mesi, dal 25 di settembre al 31 di dicembre, il sistema automatico di rilevamento ha segnalato più di 184 mila ingressi non in regola nel perimetro con accesso limitato. Una media di più di duemila sanzioni al giorno, che se fossero riscosse per intero garantirebbero al Comune un introito di più di 14 milioni di euro. Ma dietro i numeri si nascondono realtà diverse: le centinaia di migliaia di multe non sono solo di trasgressori incalliti, ma anche di persone a cui è scaduto il pass annuale e non ne hanno ricevuto segnalazione, oppure di automobilisti entrati più volte nello stesso giorno nella Ztl, magari per accompagnare i figli a scuola.
Tra le migliaia di casi particolari emerge anche quello dei disabili inseriti nella “lista bianca” con cui è possibile essere esentati dal pagamento del pass annuale per la Ztl. A molti di loro starebbero arrivando in questi giorni decine di multe, perché, anche se concesso gratuitamente, il loro permesso deve comunque essere rinnovato per segnalare al sistema automatico l’ingresso della propria auto. I disabili, dunque, alla scadenza del pass si trovano a dover pagare multe, nonostante gli fosse stato garantito il diritto di circolare liberamente per le strade sottoposte a restrizioni.
La mole di contravvenzioni ha spinto diversi pezzi della maggioranza a chiedere una maggiore elasticità. Accanto all’idea di una mini sanatoria, avanzata la settimana scorsa ma per il momento tramontata a causa della inflessibilità di Orlando, si era fatta strada l’idea di valutare caso per caso le multe, dilazionando o riducendo quando possibile le sanzioni. Quella di mitigare l’impatto economico sugli automobilisti è l’idea al centro di una lettera scritta dal consigliere di Sinistra Comune Marcello Susinno e dal vicepresidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao, in cui chiedono l’istituzione di un tavolo tecnico sulla faccenda. La lettera è stata girata a Orlando dal prefetto Antonella De Miro, che non ha commentato in nessun modo ma ha dimostrato in questo modo il proprio interesse.
La questione sarà al centro di un dibattito in consiglio comunale, a cui sarà presente anche l’assessore alla Mobilità Iolanda Riolo. Il confronto, inizialmente previsto la settimana scorsa, era saltato e aveva scatenato una dura polemica tra il consigliere d’opposizione Fabrizio Ferrandelli e la stessa Riolo. La discussione è stata poi riprogrammata per martedì pomeriggio, ma l’assenza dell’assessore ha di nuovo fatto infuriare l’opposizione, con Ferrandelli che ha definito “inaccettabile” il mancato dibattito e Ugo Forello, capogruppo del Movimento cinque stelle, che ha chiesto le dimissioni della Riolo.
Accuse a cui risponde la stessa Riolo: “Ricordo ai consiglieri Ferrandelli e Forello di essermi presentata in prima convocazione, l’undici gennaio, quando poi il dibattito è saltato perché il consiglio si è occupato di altro. Perché mai mi sarei presentata, se avessi temuto qualcosa?”. Riolo ricostruisce poi il calendario delle convocazioni ufficiali: “Dopo l’undici, il dibattito sulla Ztl era stato riprogrammato per il 16, giorno in cui io non ero disponibile. Ho subito proposto altre date, e la presidenza del Consiglio comunale ha confermato via mail che il confronto era fissato per giorno 18”. Tutto scandito da mail ufficiali disponibili sia a Ferrandelli che a Forello, sottolinea Riolo, che conclude: “L’astio che proviene da Ferrandelli sin dalla sua prima esternazione non trova riscontro nella mia persona. Ci sono molte cose di cui possiamo parlare e accetto il dibattito e le critiche, ma basato sui fatti e non su queste manipolazioni”.