Ztl, opposizioni all'attacco | "Orlando e Catania si dimettano" - Live Sicilia

Ztl, opposizioni all’attacco | “Orlando e Catania si dimettano”

Coro unanime di critiche dopo che il Tar ha accolto il ricorso e bloccato il provvedimento.

Palermo, le reazioni
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PALERMO – Non tardano ad arrivare le reazioni dopo la decisione del Tar di bloccare l’avvio della Ztl a Palermo, accogliendo il ricorso di cittadini e associazioni e rimandando la decisione di merito al 9 novembre prossimo.

Si dimettano subito il sindaco Leoluca Orlando e il suo fido assessore Giusto Catania per la figuraccia rimediata” è il commento al provvedimento dei giudici amministrativi del vice capogruppo di Forza Italia all’Ars, Vincenzo Figuccia. Secondo cui ad aver ragione sono stati “i cittadini di Palermo che con il loro ricorso hanno bloccato una serie di provvedimenti illegittimi ed iniqui. Serve un piano della mobilità integrata, approvato dal Consiglio comunale – aggiunge Figuccia –, e non atti di imperio di un podestà come crede di essere Orlando. L’arroganza ha perso e avrà pesanti conseguenze. Si voleva introdurre surrettiziamente una nuova tassa – conclude – che con la lotta al traffico selvaggio aveva ben poco a che fare”. 

Di “fallimento preannunciato nei modi e nella sostanza” parla il capogruppo di Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti. “Una vittoria dei cittadini che sono stati difesi da un gruppo di associazioni e da pochi consiglieri comunali che hanno subito capito che quella delibera del 24 dicembre scorso, che comprendeva tram, contratto Amat e Ztl non era altro che un’altra tassa per i palermitani. Altro che inquinamento, altro che strumento per ridurre il traffico – aggiunge -: è palese che il Tar dà ragione a chi sosteneva che questa Ztl era una tassa occulta. Ora sono doverose le prese di responsabilità di assessore e sindaco – continua Occhipinti – e non può che evidenziarsi anche una incompetenza e un’inefficienza degli uffici, di Amat e di Sispi. Si dimettano tutti. Inoltre ora salta tutto il piano industriale di Amat mettendo a rischio anche l’equilibrio economico e finanziario della società. Serve un piano B”.

“È l’ennesimo stop che questa amministrazione è costretta a registrare e stavolta prende il nome di Ztl” è il pensiero di Francesco Scoma, senatore di Forza Italia, e Giulio Tantillo capogruppo azzurro al comune di Palermo. I quali si chiedono quali saranno le modalità di e i tempi di rimborso per tutti coloro che hanno già acquistato il pass. “La confusione regna sovrana – aggiungono Scoma e Tantillo -. A Palermo l’unica presenza certa, quanto inquietante, sono gli extra comunitari che ad ogni angolo di strada presidiano il territorio. È una situazione senza sbocco e, con questa amministrazione, la città appare anche senza futuro”.

“Dimissioni immediate del sindaco – dice il deputato regionale Giuseppe Milazzo, “padre” dell’articolo in Finanziaria anti-Ztl – Non per il palese fallimento sulla Ztl, ma per essersi fidato di un arrogante e incapace come Catania che si è rifiutato di dialogare con la città. Si dimettano, si dia la parola ai cittadini altrimenti sarò io a presentare la sfiducia e vedremo chi avrà il fegato di non sottoscriverla per mandare a casa coloro i quali sanno mettere solo tasse”.

La decisione del tar di accogliere il ricorso è stata accolta “con grande soddisfazione” anche dal consigliere comunale di Forza Italia Angelo Figuccia. Secondo il forzista “ciò che fa più riflettere è l’arroganza che ha portato il sindaco Orlando e il suo assessore Catania a non fare un passo indietro neanche di fronte ai tanti cittadini, alle associazioni, ai commercianti e a quanti di noi abbiamo, a vario titolo e con ogni mezzo tentato di far ragionare questa amministrazione. Ci è voluto l’intervento dei giudici per bloccare un provvedimento non solo ingiusto, ma evidentemente anche illegittimo”. Il consigliere Figuccia esprime “preoccupazione sulle sorti dell’Amat e dei suoi dipendenti, che rischiano di trovarsi in una situazione davvero difficile e che si sarebbe potuta evitare se il sindaco piuttosto che pensare di fare cassa sulle spalle dei cittadini, avesse da subito messo in atto delle strategie di spending rewiew, capitalizzando sulle risorse già in possesso dell’amministrazione ed evitando sprechi di ogni sorta, proprio come accadeva nella prima repubblica, di cui evidentemente Orlando è degno erede”.

Sulla stessa linea di Forza Italia anche il gruppo consiliare del Partito democratico. “La decisione del Tar di sospendere la Ztl è la dimostrazione che ciò che il Pd ha detto e stradetto in consiglio comunale da fine dicembre a oggi è stata la sacrosanta verità”, afferma il consigliere del Pd Luisa La Colla. “Al contrario di qualche malpensante, la nostra non è stata un’opposizione dura al provvedimento solo per il gusto di essere contrari – aggiunge -. Anche perché, ripetutamente, abbiamo palesato le criticità delle azioni intraprese dalla giunta, cercando di trovare un punto d’incontro e soprattutto di dialogo, per il bene della città. Eppure, Leoluca Orlando e Giusto Catania hanno ugualmente continuato per la loro strada, come cavalli con i paraocchi, senza tenere in considerazione le lamentele di associazioni, ordini e cittadini. La mobilità sostenibile è un obiettivo fondamentale per Palermo – sottolinea il consigliere del Pd – ma il modo con cui l’amministrazione comunale lo stava perseguendo, incaponendosi su un provvedimento che si è presentato da subito con falle evidenti, è prova di un modo di ‘governare’ la città sbagliato, perché non è con l’ideologia oltranzista che si fa il bene di tutti”. Per l’esponente del Pd, l’assessore Giusto Catania dovrebbe fare un passo indietro, rimettendo la delega alla mobilità: “Compia un gesto di responsabilità politica”, conclude La Colla.
Parole che rispecchiano il pensiero dell’intero gruppo consiliare del Pd.

“La decisione del TAR ha dato piena conferma alla battaglia di opposizione condotta dal Partito democratico contro un provvedimento che, da subito, abbiamo ritenuto ingiusto e inadeguato alla tutela della salute e alla soluzione dei problemi sulla mobilità – scrivono il segretario provinciale Carmelo Miceli, il capogruppo al consiglio comunale Rosario Filoramo e il suo vice Sandro Leonardi -. Il gruppo consiliare del Pd, dentro e fuori dall’aula consiliare, attraverso centinaia di emendamenti, una petizione popolare sottoscritta da migliaia di cittadini e, soprattutto, attraverso il ricorso fortemente voluto dalla consigliera Nadia Spallitta, aveva evidenziato che le Ztl di Orlando e Catania erano semplicemente una tassa occulta e non una misura antinquinamento. Quella di oggi, dunque, è l’ennesima conferma del fallimento di una Giunta scollata e lontana dalle reali esigenze della città e dai cittadini”.

“La sospensione della Ztl da parte del Tar non proclama né vincitori, né vinti – sostiene Paolo Caracausi, consigliere comunale di Italia dei valori -. Avremmo preferito una sentenza pro o contro, ma non il rimandare la decisione nel merito perché questo getta nell’incertezza i cittadini. Avevamo invitato l’assessore Catania ad abbassare i toni e il sindaco a prendere in mano la situazione e ad ascoltare i cittadini. Ritenevamo che far partire entrambe le Ztl sarebbe stato un grosso errore perché l’impatto con la cittadinanza era troppo forte”. Caracausi, infine, rivolge l’invito al sindaco “a venire in Aula e a riprendere il dialogo con i rappresentanti della cittadinanza che a gran voce hanno detto no a questo provvedimento”.

Il parlamentare di Forza Italia alla Camera dei deputati Saverio Romano affida, invece, a Twitter il suo pensiero. “Il sindaco non lo sa fare – scrive sul profilo social -. A Palermo anche il giudice amministrativo bacchetta Leoluca Orlando sulla Ztl. La buona amministrazione è una chimera”.

“Il sindaco Orlando e l’assessore Catania, rappresentanti del Comune arruffone e piglia tutto, ora devono rendersi conto del modo approssimativo in cui hanno gestito la problematica della Ztl”. A dirlo Stefano Di Blasi e Carmelo Sardegna, rispettivamente portavoce dei Verdi Palermo e Federazione regionale Sicilia. “Solo per fare cassa – continuano – hanno inficiato una buona pratica per la gestione dei trasporti collettivi di massa e per la razionalizzazione del traffico urbano cittadino. La Ztl non può essere un bancomat, ma va ricondotta ad un sistema virtuoso che il limita il traffico privato ed incentiva il trasporto collettivo di massa e le buone pratiche per contenere le emissioni inquinanti a tutela della salute dei cittadini, come sistema primario di prevenzione”.

“Lo scorso 23 dicembre, quando la delibera sulle Ztl era in votazione, sono uscito dall’aula perché in completo dissenso con quella che era una nuova tassa. In commissione nei giorni precedenti avevo manifestato tutte le mie perplessità che oggi il Tar conferma: siamo davanti a un macroscopico errore politico e gestionale del sindaco e dei suoi assessori”, dice Andrea Mineo di Forza Italia.

“Accogliamo con grande soddisfazione e sollievo la decisione del Tar di bloccare il provvedimento sulla Zona a traffico limitato a Palermo. La decisione dei giudici, che sostanzialmente bocciano il provvedimento, conferma anche il diritto sacrosanto alla mobilità dei cittadini che non può essere compresso”. Lo afferma la presidente di Confcommercio Palermo Patrizia Di Dio che aggiunge: “Abbiamo fatto riunioni e incontri suggerendo proposte e soluzioni, soprattutto per evitare danni economici incalcolabili, per una Ztl condivisa, ribadendo all’amministrazione comunale che le scelte vanno prese attraverso un processo di partecipazione democratica. La nostra – sottolinea la presidente di Confcommercio – è una città che si deve preparare a quella che è una vera e propria rivoluzione culturale, oltre che ad una scelta sulla mobilità alternativa e per il rispetto dell’ambiente. Siamo consapevoli della necessità di ridurre le emissioni dei gas di scarico, ma i provvedimenti non devono essere vessatori nei confronti dei cittadini e delle imprese”, conclude Di Dio.

“Non ci riteniamo vincitori dello stop delle Ztl a Palermo adesso però chiediamo subito al sindaco Leoluca Orlando l’apertura di un tavolo di concertazione per elaborare un piano sulla mobilità che sia realmente funzionale per la città tenendo conto delle esigenze di tutte le imprese, dei professionisti e dei sindacati che hanno manifestato insieme a Confartigianato il loro dissenso a questo provvedimento”. Lo dice il presidente di Confartigianato Palermo Nunzio Reina.  La confederazione è stata l’unica associazione di categoria a sottoscrivere il ricorso al tribunale amministrativo per chiedere l’annullamento dei provvedimenti.

Secondo Sebastiano Canzoneri, segretario provinciale della Cna di Palermo, è “il momento che l’amministrazione comunale apra un serio confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per il futuro del centro storico della nostra città. Per i giudici non è dimostrata la necessità di introdurre il sistema di tariffazione per il raggiungimento degli obiettivi – prosegue – visto che si possono curare le esigenze di controllo della circolazione e di tutela ambientale con misure limitative della circolazione prive di carattere oneroso”.

L’auspicio di un apertura al confronto è condiviso dal presidente di Confesercenti Palermo, Mario Attinasi. “Alla luce del pronunciamento del Tar non possiamo che invitare il sindaco Orlando a tornare al dialogo con la città: ascolti i residenti, i commercianti, le associazioni e apra un confronto con i palermitani che non sono contrari a priori alle limitazioni al traffico, ma che hanno giudicato sbagliate le scelte dell’amministrazione comunale, così come oggi hanno fatto i giudici amministrativi. Prima di attuare la Ztl, sono necessari i servizi come la mobilità alternativa e i parcheggi – aggiunge -. Le associazioni di categoria, compresa Confesercenti, hanno fatto di tutto per convincere l’amministrazione a confrontarsi con la città.  Adesso, di fronte al pronunciamento del Tar – conclude il presidente Attinasi -, ci aspettiamo che Catania tragga le conseguenze dal punto di vista politico”.

Pur non risparmiando critiche alla giunta Orlando sulla Ztl, Legambiente Sicilia va fuori dal coro. Secondo il presidente Gianfranco Zanna “la sentenza del Tar non può far tornare indietro Palermo e la politica sulla mobilità sostenibile. Non può cancellare o farci dimenticare le tante cose buone fatte finora dall’amministrazione cittadina che, purtroppo, sulla Ztl è stata presuntuosa e sorda a qualsiasi suggerimento, che avrebbe sicuramente evitato questa bocciatura. Adesso – sottolinea Zanna – bisogna ripensare una nuova proposta di Ztl che contenga i criteri condivisi e applicati in tutte le altre città italiane: perché l’obiettivo resta quello di liberare la città ed il suo centro storico dall’aria irrespirabile e dall’inquinamento confermato da tutti i dati, compresi i nostri rilevamenti, che solo degli sprovveduti e degli utili idioti si ostinano a negare”.

“La scelta del Tar non solo è corretta, ma dimostra come un organismo terzo sia costretto a sostituirsi a un’amministrazione incapace: oggi viene sancito il fallimento della politica. Un importante strumento come la Ztl è stato trasformato in una barzelletta per i cittadini e in un’umiliazione per il Comune”. Lo dice il consigliere comunale del Pd di Palermo Salvo Alotta.

“Si scrive sospensione, si legge clamoroso fallimento”. Per i deputati palermitani M5S di Camera ed Ars c’è un’unica chiave di lettura della decisione del Tar di bloccare le Ztl a Palermo: una sonora bocciatura della giunta Orlando, del Pd, di gran parte del consiglio comunale e del loro sconfinato pressappocchismo”. “Nella sua spasmodica ed irrazionale corsa a fare cassa – affermano i deputati – Orlando non ha esitato ad ignorare il coro indistinto di proteste arrivato pressoché da tutte le categorie sociali per un provvedimento pensato solo per fare cassa e mantenere in vita il tram. Un provvedimento che praticamente nulla a che vedere con una seria lotta all’inquinamento, che il Movimento 5 stelle, sia chiaro, appoggerà sempre e comunque”. “C’è ora da chiedersi – dicono i parlamentari – da dove prenderà i soldi il Comune per mantenere in vita il tram. Non vorremmo che anche di questa sciagurata operazione finissero col fare le spese i cittadini, con aumento di imposte e ulteriori tagli ai già boccheggianti servizi e manutenzioni. Sia chiaro che noi vigileremo sulle mosse del Comune, pronti ad interessare della vicenda la Corte dei conti e la Commissione europea”. “L⁠⁠a responsabilità di questo fallimento – concludono i deputati – è chiaramente da attribuire a tutti coloro che hanno votato il provvedimento. Non è escluso che li chiameremo a rispondere dell’eventuale danno erariale provocato”.

“La sospensiva del Tar dimostra che ci sono dubbi sulla legittimità degli atti – dice Stefania Munafò del Pd – oggi vincono la città e i cittadini. Questo provvedimento era un eccesso di potere da parte del sindaco di Palermo. Adesso si discuta con tutti: associazioni, commercianti, comitati, residenti e si facciano le cose per bene”.

“La città di Palermo ha bisogno di provvedimenti che contribuiscano alla riduzione della pressione veicolare privata e che servano a contrastare l’inquinamento, tali scelte hanno una natura politica e non possono essere decise da un Tribunale amministrativo.” Lo afferma Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione comunista, il quale sottolinea: “Per questa ragione, invitiamo il sindaco e la giunta ad andare avanti, continuando ad investire sulla mobilità sostenibile e sulla tutela dell’ambiente. Permangono alcune stranezze che speriamo vengano chiarite: non riusciamo a comprendere come mai le decisioni del TAR siano sistematicamente annunciate da una consigliera comunale prima della loro regolare pubblicazione. È imbarazzante che i partiti di opposizione chiedano le dimissioni del sindaco e dell’assessore alla mobilità dopo un pronunciamento del Tar su un atto amministrativo – conclude Fumetta – mentre gli stessi partiti sono rimasti in silenzio mentre la Corte dei conti condannava i loro capigruppo all’Ars per utilizzo improprio di soldi pubblici”.

“Lo avevo già dichiarato più volte sia in consiglio che in conferenza dei capigruppo – dice il capogruppo Ncd Alessandro Anello – il percorso deciso dall’assessore Catania e avallato dal Sindaco era sbagliato. L’ennesimo provvedimento dell’amministrazione Orlando che si e’ rivelato un vero e proprio per la citta’ e per i cittadini. Nonostante i molteplici inviti a rivedere la posizione dell’amministrazione e il percorso intrapreso, l’arroganza dell’assessore Catania e l’avallo del suo operato da parte del Sindaco hanno generato una situazione disastrosa”.

“Apprendo con gioia questa decisione – dice Francesco Scarpinato (Ncd) – ho condotto in consiglio una battaglia a tutela dei cittadini, non era corretto imporre nuove tasse. Oggi il Tar fa chiarezza su una situazione incresciosa, i palermitani in un momento così difficile hanno bisogno di tutele da ogni punto di vista. Continuerò a battermi per il benessere della quinta città d’Italia e dei suoi cittadini”.

“Sospensione delle Ztl: uno spiacevole déjà vu dell’era di Cammarata per i palermitani, una dimostrazione da parte del sindaco Orlando e del suo assessore Catania di una notevole approssimazione ed improvvisazione condita da una insopportabile di supponenza: altro che Palermo smart city e capitale europea. Mobilità sostenibile, riduzione dell’inquinamento e qualità di vita sono obiettivi comuni, ma le Ztl, così frettolosamente concepite, sono un colossale flop politico ed amministrativo e ancora un danno per le tasche dei palermitani. Chi ha pagato difficilmente vedrà restituirsi le somme sborsate. Inoltre nel provvedimento non è prevista nessuna graduazione in base al reddito col rischio che per le fasce più povere parti di Città siano off limits creando così discriminazione ed emarginazione. Si è trattato di fatto di una vera e propria tassa di scopo, non dichiarata apertamente, per il salvataggio di Amat e l’avvio del Tram. Si sarebbe dovuta affrontare separatamente la vicenda Tram-Amat da quella della Ztl che andava invece inserita in una pianificazione più ampia sia dei tempi della città, così come previsto dalla legge 53 del 2000 sia dalle numerosissime normative nazionali ed europee che sostengono e finanziano l’innovazione e la realizzazione di città sempre più “intelligenti” e rispondenti alle esigenze dei cittadini”. Lo dice Antonella Monastra del Pd.

“La decisione del Tar dimostra che avevamo ragione – dice Marco Marceca (Pd), della Prima circoscrizione – Il sindaco e l’assessore alla mobilità farebbero bene a dimettersi, visto e considerato che non hanno nel modo più assoluto voluto sentire il punto di vista dei cittadini, non hanno dato la parola al popolo. Hanno fatto tutto con fretta e furia. Ringrazio i cittadini che fino alla fine hanno lottato, che hanno resistito e non hanno pagato frettolosamente il pass, che sono scesi in campo a fare il presidio a piazza Pretoria per far valere i propri diritti. Ringrazio il collegio del Tar che ha agito con professionalità e ha applicato la legge con rigorosità e attenzione. Adesso, considerato che l’amministrazione ha agito a vanvera, mi domando: chi pagherà tutta la segnaletica verticale già installata per la Ztl? Sarebbero opportuno che il sindaco e l’assessore Catania uscissero i soldi di tasca loro”.

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