Gesap, 70 milioni in 4 anni| "Così l'aeroporto cambia volto" - Live Sicilia

Gesap, 70 milioni in 4 anni| “Così l’aeroporto cambia volto”

Scalia: "Puntiamo sugli investimenti"

PALERMO – “La crisi c’è e torneremo ai livelli pre-Covid solo tra il 2023 e il 2024, ma dobbiamo arrivarci preparati: ecco perché siamo pronti a investire circa 70 milioni di euro in quattro anni”. Parola di Giovanni Scalia, amministratore delegato della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino. Uno scalo travolto dal crollo mondiale di voli e passeggeri durante il lockdown, con punte del 90% in meno, ma che oggi guarda il bicchiere mezzo pieno e ha come obiettivo di non fermare gli investimenti che cambieranno il volto di Punta Raisi.

“Tra marzo e maggio avevamo solo due voli al giorno per Roma – dice Scalia a Livesicilia – con un calo di oltre il 90% rispetto ai primi mesi del 2020 in cui invece crescevamo al ritmo dell’8%. La situazione adesso si va normalizzando e la Sicilia sembra reagire meglio rispetto agli altri: a luglio abbiamo avuto 350 mila passeggeri, con il calo che si è fermato al 58% mentre la media europea è ancora dell’80. Quest’estate abbiamo 71 tratte e stiamo parlando con tutte le compagnie per riattivare le rotte”. Ultima in ordine di tempo l’irlandese Ryanair, i cui vertici hanno incontrato la Gesap e assicurato che l’aeroporto di Palermo rappresenta uno scalo chiave per lo sviluppo del network nei prossimi anni. “In questi anni abbiamo lavorato sul rapporto con le singole compagnie e oggi questa rete di relazioni ci torna molto utile – continua l’ad – Speriamo che Palermo possa tornare ai livelli pre-pandemia anche prima del 2024”.

Il Covid ha scombinato i piano di molte società, ma ha colpito soprattutto il traffico aereo: tra la crisi economica, la paura delle vacanze all’estero e le rigide regole sul distanziamento il rischio è che le società aeroportuali siano le ultime a uscire dal tunnel, dovendo fare i conti con minori incassi e piani di investimento già avviati. “Stiamo dialogando con l’Enac per rivedere i programmi – spiega Scalia – ma siamo pronti a investire dal 2020 al 2023 quasi 70 milioni di euro, tutti soldi nostri o ottenuti dagli istituti di credito: non riceviamo soldi dalla Regione o dallo Stato e non ne chiediamo ai nostri soci. E la privatizzazione non è all’ordine del giorno”.

L’elenco dei lavori è nutrito: alcuni, specie quelli sul terminal, sono già partiti ma si entrerà nel clou fra il 2021 e il 2022. “Dobbiamo guardare al futuro e lo facciamo in una logica europea – aggiunge l’amministratore delegato di Gesap – Negli ultimi anni è stato fatto un gran lavoro, ma ora dobbiamo fare il salto di qualità in termini di servizi e di spazi per affermarci come eccellenza europea. Prendiamo il terminal: nel 2022 lo avremo ingrandito del 40%, abbattendo alcuni muri e spostandolo verso il mare.Questo ci consentirà di raddoppiare gli spazi per i negozi e i punti ristoro, anche con un’offerta più differenziata: andremo dalla pizzeria al ristorante vista mare”.

Ma nei piani della società ci sono anche un aumento dei check-in, dei punti dedicati ai controlli per la sicurezza e tecnologie all’avanguardia, come il riconoscimento facciale che taglierà i tempi di attesa. “La nostra fortuna è di affacciarci sulla costa – dice Scalia – Un punto di forza che vogliamo valorizzare riqualificando il tratto con un parco a mare, collegato al terminal da un ponte che ideeremo con un concorso d’architettura: si potrà accompagnare un amico che parte e ingannare l’attesa con un aperitivo a due passi dal mare. Ma avremo anche un albergo con sala riunioni, per ospitare chi parte la mattina presto e non vuole stancarsi prima del viaggio”.

Sul fronte merci spazio a un nuovo terminal cargo, che sorgerà al posto della vecchia aerostazione, ma la Gesap è pronta a puntare anche sul segmento del lusso con un terminal dedicato agli ospiti del Google Camp.E ancora le colonnine per la ricarica delle auto elettriche, i pannelli fotovoltaici (che già coprono il 10%del fabbisogno energetico) e le manutenzioni straordinarie.

“Negli ultimi cinque anni siamo tra i sette aeroporti cresciuti di più in Europa e il prossimo anno ospiteremo il convegno degli aeroporti regionali del Continente – aggiunge l’ad – In sette anni abbiamo aumentato i nostri passeggeri di tre milioni e solo la pandemia ha rinviato la partenza del volo diretto con New York della United, la quarta società al mondo: Palermo è nei radar di tutte le compagnie. Il Covid prima o poi finirà e noi non vogliamo perdere tempo ma farci trovare pronti diventando un punto di riferimento”.

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