Dodici anni di pause e attese: che fine ha fatto il Palasport di Palermo?

Palasport, 12 anni di calvario|La riapertura ancora un miraggio

Foto d'archivio
Fra un cantiere e un atto di vandalismo, l'impianto non ha pace dal 2008. A che punto sono i lavori (foto d'archivio)

PALERMO – Inutilizzabile da dodici anni, più volte vandalizzato, quasi dimenticato dalla città: il Palasport Fondo Patti di Palermo resta da anni un gigante malconcio abbandonato. La storia dell’impianto polivalente prende una brutta piega nel 2008, quando il maltempo scoperchia il tetto. L’occasione per rimetterlo in sesto, però, verrà colta molto dopo: infatti il primo intervento di manutenzione straordinaria della copertura, effettuato dal Comune di Palermo e costato quasi tre milioni di euro, risale a dicembre 2014. Un cantiere eterno, terminato a maggio 2019, che ha visto anche le verifiche degli altri elementi strutturali e il ripristino di quelli che risultavano rubati prima dell’inizio dei lavori.

Ma la riqualificazione dell’intero palazzetto dello sport era suddivisa in due interventi distinti, come da Programma triennale delle opere pubbliche. Il secondo, gestito dal Coni per effetto di una convenzione con il Comune del 2016, ha ben altro peso economico: oltre 8 milioni di euro complessivi, di cui 5 a valere sul Piano sport e periferie, e poco più di 3 sulle risorse di una delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica. Occorre però trovare chi lo realizzerà.

Nello stesso anno il Coni sottoscrive un’altra convenzione stavolta con Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, controllata dal ministero dell’Economia. Quest’ultima farà da centrale di committenza e si occuperà delle attività economiche, finanziarie e tecniche, comprese quelle ingegneristiche e architettoniche. Nel settembre 2016 l’Ufficio edilizia pubblica comunale trasmette il primo livello di progettazione al Coni.

Così nel dicembre 2018 Invitalia pubblica una gara di affidamento della successiva fase dei lavori a professionisti esterni. Si tratta della progettazione definitiva ed esecutiva, della direzione dei lavori e dell’esecuzione di indagini sulla vulnerabilità sismica del complesso sportivo. Passano mesi senza novità, finché nell’ottobre 2019 non arriva la svolta: ad aggiudicarsi la progettazione è una Ati (Associazione temporanea di imprese) composta dalle ditte Intera srl, Linuccia Spada e Sering ingegneria srl. L’importo è di quasi 550 mila euro.

E poi? Praticamente nulla. Attualmente tutto è fermo, in attesa della fase di progettazione dei lavori da parte dell’Ati aggiudicataria. In un cronoprogramma inviato al Comune a settembre 2019, il Coni prevede che il completamento dei lavori al Palasport Fondo Patti possa avvenire “entro 1.570 giorni”. Ancora però non è possibile stabilire una effettiva data di inizio, e non è da escludere che il Covid abbia ulteriormente allungato i tempi e complicato le condizioni di lavoro. Così le manifestazioni sportive in grande stile e i concerti di artisti del calibro di Francesco De Gregori diventano un ricordo sempre più lontano. E il gigante continua a dormire da solo.


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