Orchestra sinfonica: sotto accusa maestri, dipendenti e precari - Live Sicilia

Orchestra sinfonica: sotto accusa maestri, dipendenti e precari

Fino all'anno scorso al teatro Politeama lavoravano 30 ex Pip

PALERMO – Ci sono due circostanze che colpiscono, al di là della cronaca, nell’inchiesta sull’assenteismo tra i dipendenti dell’Orchestra sinfonica siciliana. All’interno del teatro Politema, secondo l’accusa, vigeva il malcostume di allontanarsi dal lavoro senza autorizzazione o, peggio, facendosi timbrare il cartellino da un collega.

Le due circostanze sono: la percentuale di coloro che avrebbero truffato l’ente di appartenenza e la mole di precari che fino all’anno scorso lavoravano alla fondazione.

Sono 47 gli indagati dalla Procura della Repubblica di Palermo ai quali il giudice per le indagini preliminari Simone Alecci ha applicato l’obbligo di presentazione in commissariato per firmare il registro ogni giorno o, nei casi meno gravi, tre volte alla settimana.

In particolare si tratta di 30 precari ex Pip del bacino denominato “Emergenza Palermo”, 15 impiegati amministrativi o del settore tecnico-artistico, e due orchestrali.

Primo dato: attualmente gli impiegati amministrativi dell’Orchestra sinfonica siciliana sono 35, quindi quasi la metà avrebbe truffato l’ente.

Secondo dato: fino all’anno scorso un piccolo esercito di precari lavorava per la Foss occupandosi di manutenzione, pulizie, portierato e vigilanza. Con uno degli ultimi atti prima di dimettersi il presidente del consiglio di amministrazione Stefano Santoro fece eseguire uno screening dei lavoratori.

La conclusione fu che la stragrande maggioranza dei precari non serviva alle esigenze della fondazione tanto che fu ordinata la “restituzione” all’assessorato regionale al Lavoro, da cui dipendono. In effetti oggi sei ex Pip svolgono il lavoro che prima facevano in trenta.

Quindi l’avvocato Santoro si dimise denunciando “inequivocabili influenze politiche che a tutt’oggi orientano i comportamenti e persino la partecipazione alle riunioni di alcuni componenti del medesimo Cda”.

Agli atti dell’inchiesta dei pm coordinati dal procuratore aggiunto Sergio Demontis ci sono le immagini dei pedinamenti dei lavoratori, seguiti dagli agenti della Digos. Si tratta di amministrativi e precari ma anche di due orchestrali e due addetti rispettivamente alla direzione artistica e al palcoscenico.

Sono stati immortalati in giro per la città a sbrigare faccende personali durante l’orario di servizio. C’era chi evidentemente faceva il doppio lavoro ed è stato fotografato mentre alla guida di una moto Ape trasportava cassette di frutta e verdura all’interno del mercato Ballarò.

Oppure chi risultava al lavoro ed invece era comodamente seduto al tavolo di un ristorante a Isola delle femmine. Ed ancora chi faceva shopping nella vicina via Ruggero Settimo, nelle botteghe del rione Borgo Vecchio, oppure mangiava un panino al McDonald’s.

Il gip scrive che le indagini hanno fatto emergere “l’estrema farraginosità dei sistemi di controllo e la trasversale complicità del personale”.

Le assenze, alla Foss vige l’obbligo di timbrare il badge, anche per momentanei allontanamenti “non potevano certo passare inosservate agli organi preposti alla vigilanza”.


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