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LiveSicilia.it / Economia / I fondi, i bandi, le procedure: Piano Covid, a che punto siamo?

I fondi, i bandi, le procedure: Piano Covid, a che punto siamo?

Lo stato dell’arte dei contributi regionali a sostegno di diversi settori economici
I DATI
di Roberta Fuschi
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Si fa presto a dire “Piano Covid”. A che punto siamo con bandi regionali da 278 milioni di euro di contributi per imprese, turismo, scuola, editoria e trasporti? Calendario alla mano, i tempi sono maturi per un’operazione di verifica dello stato dell’arte delle procedure finalizzate a sbloccare i fondi necessari a fronteggiare gli effetti dell’emergenza sanitaria che è inevitabilmente economica e sociale. Del Bonus Sicilia, dopo l’infausto click day, si è già detto qui.

Trasporti

Il sostegno ai trasporti prevede un contributo da dieci milioni di euro a fondo perduto da distribuire a taxi, noleggio autovetture con conducente, operatori marittimi e altri trasporti. Ad oggi, fanno sapere dall’assessorato guidato da Marco Falcone, sono 1.354 le domande online ritenute ammissibili, pervenute dalle imprese siciliane (entro la data di scadenza del 2 novembre) dotate di licenze noleggio con conducente e taxi cui verrà assegnato il contributo emergenziale. Dati alla mano, si tratta di 647 tassisti, 688 noleggio con conducente auto e bus e 19 imprese di servizi marittimi. Tuttavia il percorso è stato abbastanza accidentato. Infatti, a causa di alcuni disguidi tecnici del portale web Sicilia Pei, gestito da Tim, un centinaio di imprese sono state impossibilitate ad inviare la loro domanda. L’assessore ha recentemente incontrato i rapprendenti di categoria per risolvere la questione. Fanno sapere dall’assessorato, che i soggetti interessati potranno inviare la domanda via Pec al dipartimento delle Infrastrutture consentendo ai vari uffici di valutare singolarmente le diverse pratiche. Per i taxi con la sola licenza comunale, carrozze e motocarrozzine, soggetti non inclusi dal portale, si procederà con un secondo bando. “Mai finora  il nostro assessorato aveva assunto una funzione interventista, di sostegno a una categoria dei trasporti cui la crisi del coronavirus ha dato una mazzata. A tutte le imprese stiamo assegnando dei fondi che rappresentano un segnale di vicinanza a chi non è garantito nella tempesta del virus”, commenta l’assessore Marco Falcone.

Turismo

Il virus continua a mordere e il settore turistico, inevitabilmente, torna a soffrire. Che fine hanno fatto somme previste dal piano Covid regionale previste da due bandi (uno destinato agli operatori turistici, l’altro all’acquisto di buoni sconto voli) dal valore di 74,9 milioni? Sui famosi voucher, inevitabilmente, i tempi sono da rivedere se è vero, come è vero, che per un bel po’ di tempo gli italiani dovranno tenere le valigie dentro gli armadi. L’assessore Manlio Messina è corso ai ripari. “I voucher sanno in piedi fino al 2023, adesso capiremo cosa accadrà e decideremo insieme alle associazioni di categoria come lavorare a un piano per metterli sul mercato, capire in quale momento è meglio farlo”, spiega. Per quanto riguarda il bando destinato alle strutture ricettive le procedure “sono aperte e tutto sta procedendo regolarmente”. Il 9 novembre si aprirà invece la piattaforma per le agenzie di viaggio”, in prima battuta la scadenza prevista per il bando era stata fissata al 9 di ottobre.

Istruzione e formazione

Veniamo ai fondi destinati all’istruzione con i due bandi finalizzati a drenare risorse alle scuole per fronteggiare le carenze dettate dall’emergenza sanitarie e al potenziamento del processo di digitalizzazione. Rispetto alle risorse assegnate, circa 40 milioni di euro, a seguito della riprogrammazione dei fondi FESR, come da Piano Covid, sono state portate avanti tutte le procedure necessarie all’erogazione delle somme e si è in attesa del perfezionamento della relativa piattaforma informatica dedicata. Un passaggio che, confermano dall’assessorato di Roberto Lagalla, sarà portato a termine in tempi celeri. Carte alla mano, la pubblicazione dei due bandi era prevista per il 30 di ottobre.

Ma andiamo ai numeri: sono destinati 24 milioni di euro per l’adeguamento degli ambienti scolastici e per le aule destinate alla didattica a garanzia della sicurezza anti-Covid e la ripartizione delle somme (già comunicata ai beneficiari) prevede 18 milioni per le scuole statali di ogni ordine e grado, 2 milioni alle paritarie, 2 milioni per Università e AFAM, 2 milioni per gli enti di formazione. Per l’acquisto di attrezzature, programmi informatici e traffico dati, sono invece destinati 15 milioni di euro, dei quali oltre 2 milioni già erogati alle scuole statali, paritarie, regionali e utilizzati per l’acquisto di oltre 7 mila tablet e 224 mila schede dati; ulteriori 8 milioni saranno utilizzati per il miglioramento dell’infrastrutturazione digitale delle scuole statali e paritarie (fondi questi prossimi  all’erogazione). Infine, 5 milioni saranno destinati alla realizzazione di un intervento straordinario, a titolarità regionale, per l’ottimizzazione del sistema di digitalizzazione delle scuole siciliane, in fase di realizzazione. A queste somme si aggiungeranno quelle ottenute dalla rimodulazione dei fondi Fers: circa 20 milioni da sfruttare nella lotta alla dispersione scolastica. 

Editoria e Confidi

Last but not least, ci sono i contributi destinati a dare una boccata d’ossigeno al settore editoriale. Carte alla mano, il piano prevedeva dieci milioni di euro per sostenere i mezzi di informazione attraverso un avviso a sportello (entra il 30 ottobre) e altri 20 milioni per la patrimonializzazione dei Confidi. Questo lo stato dell’arte delle procedure : l’assessorato capitanato da Gaetano Armao ha approntato lo schema di decreto che è stato poi approvato dalla giunta di governo. Adesso, la palla passa al braccio operativo: l’Irfis. 

Tags: piano covid

Pubblicato il 5 Novembre 2020, 06:065 Novembre 2020, 15:48
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Commenti
  1. roberto 4 mesi fa

    sicuramente tra il dire e il fare ci sta di mezzo il mare….

    Rispondi
  2. Mik 4 mesi fa

    Date i soldi solamente a chi paga le tasse e non ha soldi in deposito o proprietà immobiliari. Altrimenti è uno spreco. I soldi vanno impegnati nella sanità anziché per fini elettorali o per giustificare la burocrazia

    Rispondi

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