Corsa a creare posti letto Covid: l'ostetricia del Cervello chiude - Live Sicilia

Corsa a creare posti letto Covid: l’ostetricia del Cervello chiude

E non è l'unico reparto riconvertito. Quanto accade nell'ospedale palermitano conferma lo stato di emergenza. I sindacati. "Caos e impreparazione"

PALERMO – Nuovo giro di riconversioni e chiusure di reparti. Quanto sta accadendo all’ospedale Cervello di Palermo fotografa l’urgenza di reperire nuovi posti letto Covid. Non è allarmismo, ma le manovre negli ospedali confermano che ci si prepara a fronteggiare il peggio. Ed è una corsa contro il tempo.

Chiuderà nelle prossime ore l’ostetricia dove nascono ogni anno 1500 bambini e quasi sicuramente anche il reparto di senologia. Dall’assessorato ripetono che a tutti sarà garantita l’assistenza necessaria, ma i sindacati dei medici alzano il livello dello scontro. La rete ospedaliera, denunciano dal Cimo, non è in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini.

Dopo la chiusura del reparto di pediatria da oggi anche l’attività del Pronto soccorso pediatrico viene sospesa. L’attività si sposterà nei prossimi giorni a Villa Sofia. Nell’attesa l’assistenza sarà garantita al Pronto soccorso dell’Ospedale dei Bambini che fa parte dell’Arnas Civico.

Nel frattempo è di ieri la notizia della sospensione temporanea dei ricoveri nel reparto di Gastroenterologia che sarà destinato ai ricoveri Covid. I pazienti saranno dimessi, qualora ci siano le condizioni mediche, o trasferiti nel reparto di Medicina interna di Villa Sofia o, ancora, in altri ospedali siciliani.

Ma è la chiusura dell’Ostetricia del Cervello che solleva la protesta del sindacato. Sono già iniziati i lavori per la creazione di nuovi posti di terapia intensiva. In ospedale resterà soltanto un reparto destinato alle partorienti positive al Covid. Tutte le altre pazienti saranno riprotette negli altri ospedali palermitani.

“Si tratta di una ostetricia che garantisce 1500 parti all’anno e le altre strutture cittadine non potranno surrogare l’assistenza delle puerpere – dicono Angelo Collodoro, vice segretario del Cimo e Giuseppe Bonsignore che del battagliero sindacato è il delegato all’interno degli ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello -. Siamo di fronte all’ennesima prova che si chiudono reparti ospedalieri e si trasformano in Covid e così i malati no Covid avranno difficoltà a farsi curare, comprese le partorienti. C’era tutto il tempo per prepararsi ed è stato sprecato”.

“Sempre più posti per malati Covid stanno togliendo il diritto alla salute a coloro che soffrono di altre patologie – dice Enzo Munafò della Fials -. Ormai la sanità siciliana per incapacità organizzativa è costretta a lasciare per strada i cittadini no Covid. Chi era in cura presso ambulatori e servizi non ricevono indicazioni a chi rivolgersi. Ante covid le liste di attesa erano insopportabili e adesso? La gente malata non riceve attenzioni e informazioni certe”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI