Mancano i soldi regionali, il saldo Tari slitta a fine dicembre - Live Sicilia

Mancano i soldi regionali, il saldo Tari slitta a fine dicembre

Il sindaco dispone lo slittamento, ora la parola al consiglio comunale

PALERMO – La Tari slitta al 31 dicembre. O almeno, è questa l’intenzione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sommerso dalle polemiche per la mancata applicazione dello sconto del 70% sulla tassa per l’immondizia ai commercianti messi in difficoltà dal Covid-19. Una promessa, quello del primo cittadino, fatta mesi fa e che si basava sulle somme promesse dalla Regione ai comuni siciliani per compensare i mancati introiti dalle tasse e che per Palermo ammontano a oltre 25 milioni di euro.

Peccato che la Regione non abbia ancora sbloccato le somme e che, nel frattempo, da Palazzo delle Aquile siano partiti gli F24 pre-compilati per il pagamento del saldo Tari entro il 2 dicembre. I negozianti che hanno aperto le buste sono rimasti di sasso nel vedere che lo sconto non c’era e che le cifre richieste erano esattamente quelle pre-Covid: se i soldi infatti non saranno materialmente nelle casse comunali, spiegano da piazza Pretoria, è impossibile pensare alle compensazioni.

Questa mattina il sindaco Orlando ha interloquito col governo regionale da cui sono arrivate rassicurazioni sullo sblocco delle somme nel giro di qualche giorno, ma il Professore non ha intenzione di perdere la faccia e, pertanto, ha proposto uno slittamento direttamente al 31 dicembre. “Ho ricevuto rassicurazioni da parte dell’assessore agli Enti locali Grasso e dell’Economia Armao che le procedure regionali sono state completate con l’approvazione delle commissioni competenti – spiega il deputato di Italia Viva Edy Tamajo – Adesso si aspetta il provvedimento da parte del Governo nazionale per completare le procedure attraverso la delibera Cipe, in quanto sono fondi Fsc”.

Una decisione che comunque spetta al consiglio comunale, a cui arriverà a breve una proposta di modifica del regolamento. “Attendiamo che la Regione eroghi queste somme, essendo già state quantificate comune per comune – dice Orlando – Ma la mancata disponibilità di queste risorse, ovviamente, blocca la possibilità di detrazione della Tari e delle altre imposte locali”.

In realtà resta da dirimere anche un’altra questione: chi potrà godere dello slittamento dal 2 al 31 dicembre? L’idea di riservarlo solo ai commercianti messi in difficoltà dal Covid è di difficilissima applicazione, perché il rischio è che molti contribuenti sbaglino (nella convinzione di rientrare fra gli agevolati) ricevendo multe e sanzioni; da qui l’intenzione si far valere per tutti lo slittamento. Un’eventualità che però mal si concilia con le esigenze di cassa del Comune che ha già fatto ampiamente ricorso alle anticipazioni  di cassa e che è a corto di liquidi.

“Ho concordato con il presidente del consiglio comunale una seduta d’Aula che possa prevedere un eventuale spostamento dalla data del 2 dicembre ad altra data entro il corrente esercizio finanziario 2020, cioè entro la fine del mese di dicembre per consentire – commenta Orlando – Nel frattempo, alla Regione di fare pervenire finalmente queste risorse e in questo modo far godere delle detrazioni gli operatori economici così fortemente danneggiati”.

“L’amministrazione Orlando, ancora una volta, disattende gli impegni con le imprese e i commercianti di Palermo: dopo i roboanti annunci di sconti del 60% sulla Tari, il Comune ha comunque mandato le cartelle di pagamento con i vecchi importi dimostrando una totale assenza di pianificazione oltre che di sensibilità”. Lo dice Francesco Scarpinato, capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Palermo. “Il mantenimento della Ztl diurna e il regolamento antievasione – aggiunge – sono stati giustificati proprio con uno sconto sulle imposte che invece non ci sarà, una mazzata finale per tante famiglie già colpite dalla crisi”, conclude Scarpinato.

“Nelle more che il governo regionale garantisca l’erogazione ed eroghi i circa 20 milioni destinati al comune di Palermo, e mi muoverò subito con la deputazione regionale Lega in tal senso, chiediamo che il Comune vada a compensazione con l’anno prossimo per la Tari delle attività commerciali che la cui rata scade il 2 dicembre – dice il capogruppo della Lega Igor Gelarda -. Si mettano in moto meccanismi che permettano un sospensione del tributo fino all’anno prossimo, quando si usufruirà degli sgravi grazie alle somme della regione e quando, nel frattempo, l’emergenza Covid sarà mitigata. La consegna in questi giorni dei bollettini Tari ai titolari delle attività commerciali, con importi senza alcuna scontistica, nonostante i mesi di chiusura a causa del lockdown e la diminuzione degli incassi per la crisi, sa di beffa. O forse di follia – prosegue Gelarda -. Ci sono attività, come i ristoratori che sono stati chiusi 4 mesi su 12, mentre gli altri esercizi commerciali, tutti indistintamente, hanno subito danni incalcolabili. In un isola che ha ‘bruciato’ 7,5 miliardi di euro , causa Covid, nel solo primo semestre del 2020 non ci si può permettere di non attivarsi per sforbiciare pesantemente i tributi locali. Tra l’altro la Tari a Palermo sembra più un balzello che un servizio, visto che Palermo è piena di spazzatura. A breve arriveranno anche le cartelle Tosap, e saranno altre mazzate. La sospensione è l’unica soluzione per non condannare definitivamente l’economia palermitana”.

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