Associazione Bus Turistici: "La Regione ha 14 milioni e non li spende" - Live Sicilia

Associazione Bus Turistici: “La Regione ha 14 milioni e non li spende”

La nota del presidente Reginella.
TRASPORTI
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“Siamo l’unica Regione che non ha presentato il piano di affiancamento e potenziamento dei trasporti pubblici per fronteggiare l’emergenza coronavirus nonostante lo stanziamento da parte dello Stato di oltre 14 milioni di euro di cui la metà è stata già trasferita nelle casse della Regione”. A rivelarlo è il presidente dell’Associazione Bus Turistici 2020, Maurizio Reginella. “Siamo presenti all’ennesima beffa ai danni dei cittadini e della categoria bus turistici – ha commento il presidente – dovevamo incontrarci con l’assessore regionale Marco Falcone per elaborare il piano trasporti, abbiamo da settimane pronto nei nostri cassetti un progetto ma l’assessore non ci risponde al telefono, nemmeno con un messaggino”.

Le somme, afferma l’associazione di categoria, infatti sono a disposizione della Regione già da agosto e con una buona programmazione si sarebbe potuto fronteggiare l’autunno e l’apertura delle scuole in completa sicurezza. L’indignazione da parte dell’associazione è forte visto che il 26 di ottobre in Sicilia hanno chiuso le scuole superiori proprio per il sovraffollamento del tpl. “Questo fa ancora più male – ha aggiunto Reginella – sapere che hanno chiuso le scuole mentre nelle casse della Regione arrivavano i fondi per i bus e i nostri mezzi rimangono da un anno parcheggiati nei piazzali (prima per la chiusura della stagione turistica il primo novembre 2019 e poi per la soppressione delle gite scolastiche volute dal Governo il 23 febbraio 2020 n.d.r.)”. Reginella ha poi specificato che da un incontro avuto con il viceministro ai trasporti Giancarlo Cancelleri, governo ha ritenuto opportuno non erogare ulteriori contributi a sostegno della categoria visto le somme stanziate per l’affiancamento al tpl. Quei 14 milioni che giacciono nei cassetti di Palazzo D’Orleans e che se non venissero spesi andrebbero nelle tasche dei concessionari dei servizi di linea “che non solo in tutti questi mesi di pandemia hanno continuato a lavorare, ma che potrebbero anche accedere ad altre forme di sostegno di cui i bus turistici non hanno diritto”, ha concluso il presidente.

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