CATANIA – Due piccole sorprese hanno animato oggi pomeriggio l’udienza preliminare che vede imputati i due ex rettori dell’Ateneo catanese, Francesco Basile e Giacomo Pignataro e altri 8 prof accusati di aver creato un sistema di concorsi già cuciti addosso ai candidati prescelti. I tre pm Marco Bisogni, Santo Di Stefano e Raffaella Vinciguerra hanno depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 50 indagati del secondo troncone dell’inchiesta “Università Bandita”. Gli atti non sono ancora stati notificati ai difensori. Sono state stralciate quattro posizioni per cui la Procura chiederà l’archiviazione: tra questi anche l’ex rettore della Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio.
L’ex pro-rettore Giancarlo Magnano Di San Lio ha chiesto e ottenuto dal gup Marina Rizza l’accesso al rito abbreviato. L’imputato ha già svolto la prima parte dell’interrogatorio: il docente ha risposto alle domande dei suoi difensori, gli avvocati Maurizio Magnano di San Lio e Rosario Pennisi, chiarendo il suo ruolo e la correttezza della sua condotta in merito ai due concorsi oggetto della contestazione. Il controesame da parte dei pm proseguirà il prossimo 17 febbraio 2021.
È stata aggiornata invece al prossimo 11 gennaio 2021 l’udienza preliminare per gli altri 9 imputati. In quella data sarà valutata la richiesta di alcuni difensori di riunire i due procedimenti. Oltre Pignataro e Basile rischiano il processo Giuseppe Barone, Michele Maria Bernadetta Cavallaro, Filippo Drago, Giovanni Gallo, Carmelo Giovanni Monaco, Roberto Pennisi e Giuseppe Sessa. Le accuse mosse sono associazione per delinquere, turbata libertà di scelta del contraente, abuso d’ufficio, induzione indebita a promettere o dare utilità, corruzione per atti contrari ai propri doveri e falso ideologico e materiale.